
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La discussa conferenza dei sindaci che si è tenuta nel pomeriggio di ieri, 26 febbraio, tra le maglie delle spaccature registrate fra i sindaci piceni ha portato in ogni caso a una decisione. La maggioranza dei primi cittadini ha chiesto tre ospedali: due, da Balduzzi (Dm 70 del 2015, clicca qui per leggerlo integralmente), “Di Base” nel capoluogo e a San Benedetto, e uno nuovo, di “Primo Livello” e principale, a Pagliare.
La certezza che la Regione accetterà una richiesta del genere, però, non c’è (Ceriscioli invece, aveva aperto pubblicamente alla convivenza di due strutture nel Piceno). E forse, tecnicamente, ci sarebbero delle grandi difficoltà a far diventare il Madonna del Soccorso un ospedale “Di Base” secondo i crismi della legge. Perché? Se andiamo a leggere il cosiddetto “Decreto Balduzzi” (come detto decreto ministeriale 70 del 2015) il testo fornisce, all’articolo 6.3, gli standard che tutte le strutture, dalla “Base” al “Secondo Livello”, devono avere e fra queste c’è la protezione antisismica. Vedi l’estratto qui sotto.
Sorge dunque un quesito: è possibile adeguare sismicamente il Madonna del Soccorso? In aiuto ci viene un tecnico e una persone che ha seguito in prima linea, in questi mesi, le vicende legate alla localizzazione del nuovo ospedale. Parliamo dell’architetto sambenedettese Gino Micozzi che, da membro del direttivo di quartiere di Porto D’Ascoli Centro ha curato uno studio che poi, firmato da tutti gli altri quartieri, è stato mandato a Luca Ceriscioli.
Qui di seguito la nostra intervista all’architetto Micozzi
Lei ha seguito da vicino la vicenda Nuovo Ospedale e ieri era presente alla conferenza. Cosa ne pensa delle richiesta della maggioranza dei sindaci che ha sposato la proposta di Offida e del Pd?
“Tutti gli ospedali, anche quelli “Di Base” come la proposta vorrebbe far diventare il Mazzoni e il Madonna del Soccorso, devono essere adeguati sismicamente lo dice anche il decreto ministeriale 70 del 2015. Tutte le strutture strategiche, dagli ospedali alle caserme, insomma, non devono rischiare di crollare per un terremoto”.
E’ possibile adeguare sismicamente i due ospedali del Piceno? Lo chiediamo a lei che è un architetto
“Sì, è tecnicamente possibile ma servono progetti e investimenti che al momento non ci sono mentre in altre zone delle Marche hanno già stanziato i soldi. Recentemente la Giunta Regionale ha fatto una delibera (la 159 dell’8 febbraio scorso, clicca qui) in cui per Ancona hanno stanziato soldi, con i fondi Por-Fesr, per l’adeguamento sismico tramite “torri dissipative” mentre ad Ascoli, come pure a San Benedetto, faranno solo un cappotto esterno che con la protezione sismica non c’entra niente, è semplice efficientamento energetico”.
RIPORTIAMO QUI SOTTO PROPRIO UN ESTRATTO DELLA DGR 159 DEL 2019 CHE CONFERMA QUANTO ASSERITO DA MICOZZI
Quindi ci sta dicendo che Mazzoni e Madonna del Soccorso non diventeranno mai ospedali “Di Base” come hanno richiesto ieri i sindaci?
“I due ospedali sono molto diversi fra loro. Il Mazzoni è una struttura in cemento armato degli anni ’70, per adeguarlo sismicamente bisogna fare degli interventi strutturali. Magari costosi, ma possibili. Il Madonna del Soccorso, invece, è un ospedale degli anni ’60 se guardiamo la parte vecchia ed è in muratura, in mattoni. C’è poi la parte nuova, a Nord, in calcestruzzo armato. A San Benedetto, dunque, abbiamo un ospedale strutturalmente misto che sarebbe complicato e costoso da adeguare sismicamente. Converrebbe nettamente farlo nuovo”.
Come fa a essere sicuro che sarebbe più economico rifarlo nuovo?
“Io dico semplicemente che sarebbe più economico ristrutturare il Mazzoni e fare un ospedale nuovo a San Benedetto. E lo dico facendo dei semplici conti. Da quello che sappiamo il nuovo ospedale di Pagliare costerà 200 milioni e avrà 500 posti letto (clicca qui e qui). A San Benedetto invece ne basterebbe uno da 300 posti come quello nuovo nei progetti a Fermo che dovrebbe costare 70 milioni (clicca qui). Facendo dei calcoli approssimativi, dunque, con 100 milioni, ovvero la metà di quanto si spenderà a Pagliare, potremmo fare un ospedale nuovo a San Benedetto e ristrutturare completamente il Mazzoni”.
Tutta una questione di convenienza economica…
“Non solo. Da quanto si apprende dalla stampa e dai medici che si lamentano, nei nostri ospedali manca il personale. Figuriamoci che succederebbe con tre ospedali”.
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Il Madonna del Soccorso va abbattuto ed un nuovo ospedale va costruito nei pressi dello svincolo di Porto D’Ascoli o di Grottammare. Il nostro è un ospedale obsoleto, scomodo, nato vecchio ed invecchiato male. L’ospedale di primo livello va costruito sulla costa e nei pressi di uno svincolo autostradale, con parcheggi capienti e collegamenti efficienti con i paesi circostanti. Costruirlo a Pagliare significa cedere per l’ennesima volta ai compromessi politici che tutto sono fuorché utili e sensati per il benessere dei cittadini. In nome di una “importanza storica” del capoluogo di provincia si sta calpestando il buonsenso e la logica.… Leggi il resto »
“Tra Macerata e Civitanova” equivale a “tra Ascoli e San Benedetto” cioè Pagliare. L’esempio di Camerino non mi appare logico
L’esempio di Camerino non le appare logico perché evidentemente non ha compreso il mio commento. Tra le tante scuse accampate dai cittadini ascolani per far sì che l’ospedale di primo livello venga realizzato ad Ascoli, una delle più gettonate è stata quella legata all’importanza storica della città. Volendo allora fare un parallelismo con la Provincia di Macerata, ho citato l’esempio di Camerino (città dal passato glorioso). Gli abitanti della provincia di MC sono perlopiù concentrati nella zona compresa tra Civitanova ed il capoluogo ed è quindi giusto che l’ospedale venga realizzato in una posizione baricentrica rispetto ai due grandi centri.… Leggi il resto »
Gli abitanti della provincia di AP sono perlopiù concentrati nella zona compresa tra San Benedetto e il capoluogo. Pagliare si trova nell’immediato entroterra ed è raggiungibile in 15 minuti come da Ascoli. Da Monteprandone in 7 minuti. Da Monsampolo in 4 minuti.
L’accontentarsi di un ospedale a Pagliare vorrebbe dire chinare il capo dinanzi alla prepotenza ascolana e non tener conto del peso demografico della zona costiera e del suo entroterra e soprattutto del volere dei suoi abitanti. Concordo sulla necessita di fusione con Grottammare e Acquaviva Picena, in quanto ormai le due cittadine ed il paese sono un tutt’uno. Il problema sorge quando si propone una ipermegamaxifusione a cui pare mancare solo il sottotitolo “Liebensraum”.
Un ospedale nuovo e unico a Pagliare è una Waterloo per Ascoli mentre per San Benedetto è una speranza che si concretizza. Mi dispiace ma lei si sbaglia grossolanamente.
Io l’ho detto subito che il pericolo per la Riviera è proprio quello che lei ha indicato a fine commento
Quindi proprio perche’ antisismico bisogna piazzarlo vicino la costa.
cioe’ il piu lontano possibile dalla faglia di frattura montana.