MONTEPRANDONE – Riportiamo di seguito una riflessione del giornalista Fernando Ciarrocchi.
Alcune settimane or sono abbiamo assistito ad ulteriore lungimirante azione diplomatica posta in essere dalla Santa Sede: la visita di Sua Santità, Papa Francesco, negli Emirati Arabi per partecipare ad un incontro mondiale interreligioso.
L’avvenimento di indiscusso valore storico è avvenuto in occasione della ricorrenza degli 800 anni  quando San Francesco d’ Assisi partendo dal porto di Ancona partì per incontrare il Sultano dell’epoca. Il Poverello d’ Assisi fu un antesignano storico per quanto concerne l’aver capito il ruolo sociale- politico della teocrazia nella partita per la pace nel modo.
Papa Francesco sta percorrendo le vie della pace sulle orme San Francesco d’Assisi un cui il dialogo reciproco tra le parti resta sempre e comunque la principale chiave di volta prendendo le mosse dal presupposto che le religioni hanno insito nel proprio Dna  il gene della pace anche da punti di vista diversi ma pur sempre all’ insegna del minimo comun denominatore della pace.
In questo scacchiere geo politico internazionale l azione diplomatica della Santa Sede condotta con prudenza e saggezza é determinante anche perché non dimentichiamo mai che il timone in questo difficile periodo storico è nelle mani e nella mente di un gesuita: Papa Bergoglio. Un Santo Padre della Congregazione di Sant’Ignazio di Loyola con una storia enorme in cui si sono verificati fatti che hanno cambiato la storia del mondo uno tra tutti la evangelizzazione dell’ America Latina nel 1600. Dunque se la storia non è un incidente di percorso ma magistra vitae l’ars diplomatica fondata sui valori cristiani per la pace nel mondo è la conditio sine qua non di ciascun gesuita oggi ai vertici della Chiesa nella persona del Santo Padre quale raffinato ministro degli esteri e autorevole ambasciatore per la pace nel mondo