SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Il Palpa”. L’unico. Roberto Palpacelli presenterà il libro “Il Palpa” scritto con Roberto Ferrero sabato 23 alle ore 18 presso l’Auditorium Tebaldini. Conversano con il tennista l’assessore Pierluigi Tassotti e Mario Massucci. Evento organizzato dall’associazione “I Luoghi della Scrittura” e dalla Liberia “La Bibliofila” con il patrocinio ed il sostegno dell’Amministrazione comunale e della Regione Marche.
Roberto Palpacelli, oggi 48 anni, è stato uno dei più giovani tennisti italiani ad arrivare ai vertici della categoria B. Nel 1999 ha ottenuto il suo unico punto Atp, in doppio. Vive a Pescara con la compagna e il figlio. L’autore Federico Ferrero, piemontese, è voce di Eurosport dal 2005. Firma storie e reportage su “Il Tennis Italiano”, scrive per il dorso torinese del “Corriere della Sera”, ha collaborato a lungo con “l’Unità” e scritto per “l’Espresso” e “pagina99”.
Recensione del libro.
Da Paolo Bertolucci a Diego Nargiso, da Paolino Canè a Riccardo Piatti. Chiunque, dalla metà degli anni Ottanta, abbia visto giocare a tennis Roberto Palpacelli è concorde nel giudizio: sarebbe potuto essere il più grande di tutti. Narra la leggenda che abbia battuto Boris Becker (ma sentendola per l’ennesima volta Roberto si schermirebbe), che a sedici anni, per dare interesse a una partita senza storia, prese a colpire smash con il manico della racchetta fino a perdere il match, che a oltre quaranta riusciva a umiliare giocatori con la metà dei suoi anni e una classifica superiore grazie al suo fisico straordinario, a un bagaglio tecnico brillantissimo, a una sigaretta fumata tra un set e l’altro.
E ancora: che a diciassette anni abbia buttato la grande occasione facendosi cacciare dal ritiro della Nazionale per eccesso di confidenza con l’alcol e con un gruppetto di giovani svedesi, che sia finito a giocare in India su campi di sterco di vacca prima di bruciare in due settimane i soldi di un mese e dover tornare precipitosamente a casa. Quando si parla di Roberto Palpacelli mito e realtà si fondono, gli interrogativi si intrecciano: è stata una potenziale rockstar del tennis che si è autoconfinata in provincia, un ribelle senza causa, un uomo innamorato della propria libertà e di ogni eccesso, o solo un atleta che ha fatto davvero di tutto per buttare via il suo enorme talento? In questo libro, scritto a quattro mani con Federico Ferrero, ci racconta senza compromessi la sua incredibile storia.