
Una vittoria del M5S. Ma soprattutto, ed è ben più importante, una vittoria dei cittadini, che potranno decidere – attraverso i rispettivi Comuni – se vogliono o meno le barriere di cemento e metallo lungo la ferrovia”.
Nella risoluzione si sottolinea, appunto, che “gli interventi strutturali finalizzati all’attività di risanamento acustico devono essere effettuati da Rfi, come da decreto del Ministro dell’Ambiente 29 novembre 2000, secondo una scala di priorità, a partire dalla sorgente rumorosa”. Si ribadisce, in sostanza, che bisogna rivedere il progetto, agendo prioritariamente su binari e materiale rotabile, prima dell’installazione delle barriere anti-rumore.
“Il Movimento 5 Stelle – evidenzia Romina Pergolesi – ha dimostrato ieri in aula cosa vuol dire fare politica a esclusivo beneficio dei cittadini. Per la prima volta nella storia di questa regione c’è la volontà unanime di chiedere a Rete Ferroviaria Italiana interventi direttamente sulla fonte del rumore e prevedere soluzioni alternative alle barriere, come già accade da tempo in altri paesi della Comunità europea”.
“In aula abbiamo ottenuto un grande risultato di partecipazione democratica, con il consenso di tutti, su spinta propulsiva del nostro Movimento – afferma il capogruppo M5S Marche, Gianni Maggi – Tutto ciò che riguarda la riduzione dell’impatto acustico dei treni dovrà essere concordato con i cittadini, e con i Comuni che li rappresentano”.
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