ANCONA – La questione delle barriere anti-rumore che Rfi intende installare lungo la Ferrovia Adriatica diventa sempre più argomento di discussione politica, con comitati di cittadini a favore o contrari. Di seguito una nota dei consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle.

I consiglieri regionali pentastellati Gianni Maggi, Piergiorgio Fabbri, Peppe Giorgini e Romina Pergolesi, in accordo con i consiglieri comunali del movimento, sollecitano interventi strutturali di riduzione dell’impatto acustico dei treni, agendo prioritariamente sui binari e sul materiale rotabile in alternativa ai pannelli.

Ridurre l’impatto acustico dei treni intervenendo prioritariamente sui binari e sul materiale rotabile, come previsto dal Decreto Ministeriale del 29 novembre 2000. I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle in alternativa alle barriere anti-rumore in cemento e metallo, da installare lungo la linea ferroviaria Bologna-Lecce.

Secondo gli esponenti pentastellati, che hanno concordato l’atto con i consiglieri comunali dei Comuni interessati e ringraziano il senatore Giorgio Fede per l’azione di coordinamento con il Ministero competente, “la scelta di Rfi di privilegiare esclusivamente manufatti fonoassorbenti, invece di agire sulla “sorgente” del rumore, produrrà conseguenze particolarmente critiche dal punto di vista visivo, soprattutto nelle zone turistiche con particolari valenze paesaggistiche, che costituiscono una ricchezza e una risorsa per le Marche e l’Italia. La tutela del paesaggio, del resto, è sancita dalla Costituzione. Ma avrà anche ripercussioni ambientali, in quanto tali barriere andranno a ostacolare il naturale ricircolo dell’aria in zone con situazioni ambientali già gravate da industrie insalubri o da intenso traffico automobilistico”.

A più di 6 anni dall’avvio del Piano, fra l’altro, ricordano Maggi, Fabbri, Giorgini e Pergolesi, che evidenziano il mancato coinvolgimento dei cittadini in fase di avvio dei progetti, “risultavano ultimati solo 11 dei 428 interventi previsti per le ultime 4 annualità, a causa della difficoltà dei Comuni interessati dall’opera di accettare una struttura così impattante e invasiva”.

Due le mozioni presentate: in entrambe si impegna la Giunta Ceriscioli “a richiedere in sede di conferenza dei servizi con Rfi, il Ministero e tutti i Comuni interessati, di prossima convocazione, il rispetto e l’applicazione del Decreto Ministeriale del 29 novembre 2000 per quanto riguarda l’articolo5, comma 3, dove si prevede la riduzione del rumore seguendo una scala di priorità, vale a dire direttamente sulla sorgente rumorosa, lungo la via di propagazione del rumore e direttamente sul recettore».

I consiglieri Maggi e Pergolesi chiedono inoltre all’Esecutivo regionale, attraverso un’altra mozione, “di esprimere in sede di conferenza di servizi l’assoluta contrarietà all’installazione dei pannelli fonoassorbenti là dove i Comuni si sono pronunciati con parere non conforme“.

I gruppi locali M5S delle Marche formalizzeranno, a loro volta, una mozione nei rispettivi Comuni per impegnare le istituzioni comunali a richiedere sempre a Rfi, in sede di conferenza di servizi congiunta con la Regione ed il Ministero, di presentare un nuovo progetto alternativo che risponda alle necessità dei cittadini.