SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si scriveranno fiumi di inchiostro su questa partita dell’assurdo, Cuneo-Pro Piacenza, terminata 20 a zero per i piemontesi. La sintesi è quella del nostro titolo: l’attuale Serie C è un campionato fantasma, con regole scritte e poi disattese e riscritte a campionato in corso e poi nuovamente disattese. Un fallimento, insomma.
Il Pro Piacenza, a rischio fallimento, dopo una settimana turbolenta è arrivato a Cuneo con otto calciatori, tutti delle giovanili e nati nell’anno 2000. Ma in campo hanno iniziato a giocare in 7, perché uno di loro era senza carta di identità e sono trascorsi diversi minuti prima che la partita si disputasse in 8 contro 11 rispetto ai 7 iniziali.
Il primo tempo si è concluso 16-0. Il Pro Piacenza ha comunque voluto disputare l’incontro anziché perdere 3-0 a tavolino perché in questo caso, giunta alla quarta partita senza presentarsi la società sarebbe stata radiata.
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In settimana la radiazione del Matera oggi questa pagliacciata,l anno scorso lo scandalo del Vicenza che ha finito il campionato,ma ghirelli e Gravina la maschera quando se la mettono.poi multa settimanalmente la sambenedettese per i petardi
Il 20 a 0 è antisportivo, non è leale infierire ed umiliare con quel punteggio la squadra avversaria fatta di ragazzini!
Il primo tempo è finito 16-0, dunque verosimilmente nel secondo non hanno infierito. Una squadra che si presenta in 7/8 lo fa palesemente solo per evitare (ritardare??) la radiazione.Quei ragazzi scesi in campo sono ammirevoli ed è proprio l’inevitabile umiliazione a renderli tali. Di una partita finita 6-0 ne avrebbe parlato qualcuno?
Insomma io non ci vedo antisportività nel Cuneo. Oltretutto finirà con la radiazione della Pro Piacenza e quindi si cancelleranno tutte le partite da questa effettuate, come avvenne con il Modena nel nostro girone l’anno scorso. In ogni caso uno schifo, ma non per colpa dei calciatori.