
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alla vigilia della Conferenza dei Sindaci che sarà chiamata, l’11 febbraio, ad esprimersi nuovamente sull’ubicazione del Nuovo Ospedale Piceno, dopo che lo scorso 2 agosto la stessa assemblea indicò in Spinetoli il luogo dove realizzare “l’Ospedale Unico”, i comitati di quartiere di San Benedetto si fanno nuovamente sentire con una articolata lettera indirizzata ai sindaci dell’Area Vasta 5 corredata anche da uno studio sui tempi di percorrenza dai comuni del Piceno verso gli attuali nosocomi di Ascoli e San Benedetto e quello potenziale di Spinetoli.
Di seguito la lettera.
Lettera dei Presidenti dei Comitati di Quartiere di San Benedetto del Tronto ai Sindaci dell’Area Vasta 5
Cari Sindaci.
Il 2 agosto 2018 alla Conferenza dell’Area Vasta 5 avete votato a favore della localizzazione di un unico ospedale di primo livello in un’area (sovradimensionata e su cui insiste un vincolo idraulico – “Rischio esondazione -E2”) a confine tra i comuni di Colli del Tronto e Spinetoli e il declassamento degli ospedali di Ascoli e San Benedetto a Ospedali di Comunità.
Il prossimo 11 febbraio, presso la sala del Consind di Ascoli, sarete chiamati a votare per chiedere alla Regione Marche di avere nella Provincia di Ascoli 2 ospedali: uno di base in Ascoli Piceno e l’altro di primo livello in San Benedetto del Tronto. La richiesta di questa nuova convocazione nasce dalla maturata consapevolezza dei cittadini e delle istituzioni del territorio piceno (210.000 abitanti), perfettamente in linea con quanto prevede il Decreto ministeriale 70/2015, di aver diritto a due ospedali e non ad uno solo.
Sinteticamente ricordiamo dove sono localizzati gli Ospedali nella regione Marche: l’Area Vasta 1 (360.000 abitanti) prevede la costruzione di un nuovo ospedale a Pesaro (2° livello) mantenendo anche quello di Fano, di Urbino e Pergola;
Nell’Area Vasta 2 (470.000 abitanti) abbiamo gli Ospedali Riuniti di Ancona (2° livello) insieme a quelli di Senigallia, Iesi, Fabriano e un nuovo Ancona-Osimo; l’area Vasta 3 (308.000 abitanti): prevede la realizzazione di un nuovo ospedale a Macerata (1°- 2°?livello), mantenendo anche quelli di Civitanova, San Severino e Camerino; l’Area Vasta 4 (175.000 abitanti): ha già ottenuto il finanziamento per due nuovi ospedali di cui uno a Fermo (1° livello) e l’altro in Amandola.
Dal sintetico quadro sopra esposto, emerge che nella nostra regione gli ospedali sono variamente distribuiti sul territorio sia sulla costa che nelle aree più interne. La città di Ascoli e di San Benedetto sono geograficamente collocate in maniera ottimale in quanto una è posta nell’entroterra e l’altra sulla costa, non dimenticando che sono le città più grandi delle Marche a sud di Ancona.
Sarebbe molto strano se la nostra Area Vasta 5 risultasse essere l’unica ad avere un solo Ospedale pur avendo una popolazione superiore di 35 mila abitanti rispetto alla Provincia di Fermo. Recentemente, pur davanti ad uno squilibrio già fortemente penalizzante per il Piceno, la Giunta regionale il 27 novembre 2018 ha approvato una Delibera (numero 1623) che prevede che il futuro Ospedale Marche Nord di Pesaro sia un presidio di 2° livello.
Poche settimane dopo, è stata presentata una mozione (437 del 21 dicembre 2018) a firma di due consiglieri di maggioranza della Regione Marche, in cui si chiede di impegnare la Giunta regionale che il nuovo costruendo ospedale di Macerata debba considerarsi anch’esso di 2° Livello. Quest’ultima mozione insieme ad altre, sono state, il 14 gennaio 2019, raggruppate in un’unica risoluzione nella quale si dice che i temi sollevati rimangono “congelati” in attesa di essere trattati e chiariti nella discussione del Piano Socio Sanitario regionale (2019-21).
Francamente rimane molto difficile capire come si possa decidere di scegliere di avere un solo ospedale e non due, quando il nostro bacino di utenza raccoglie anche molti pazienti delle regioni confinanti che nel 2017 ha prodotto una Mobilità ospedaliera Attiva di euro 28.284.471.
L’11 febbraio sarete chiamati a votare a una richiesta molto semplice che sembra avere una risposta scontata. Scegliere di avere due ospedali piuttosto che uno, significa essere più vicini ai cittadini, raggiungere più velocemente il presidio ospedaliero riducendo il rischio di eventuali problemi di salute.
Riteniamo che questa debba essere la sola e l’unica ragione su cui riflettere al momento del voto. In conclusione chiediamo ai nostri Sindaci, chiamati su un tema così importante come il diritto alla salute, di decidere in autonomia di pensiero, di non rimanere ostaggio dei giochi di potere delle correnti di partito, ma di rispondere ragionevolmente solo ai bisogni dei loro cittadini.
Si troverebbero così con la coscienza a posto avendo scelto di fare gli interessi dell’intero territorio Piceno.
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I presidenti dei quartieri di San Benedetto fanno benissimo ad evidenziare le problematiche delle percorrenze per raggiungere questo fantomatico ospedale unico a Pagliare ( anche se il M5Stelle crede che in quel posto non si farà…mai) in quanto la volontà del PD non tiene assolutamente conto delle esigenze del Territorio. In primis ci domandiamo come si possa escludere da una assistenza sanitaria in tempo utile i 1000 km di territorio ascolano e i suoi cittadini – oltretutto parliamo di un territorio completamente dentro il cratere che sta soffrendo da tre anni – con tutte le problematiche del caso. Da notare… Leggi il resto »
Dice bene Giorgini: l’ospedale non si farà mai. La tabella mi sembra inesatta, Presuppone infatti che un nuovo ospedale a livello di quello nuovo già programmato, si debba fare dove si trova adesso il Madonna del Soccorso. Calcoli tutti da rifare quindi. Anch’io lo vorrei in piazza Carducci visto che abito in un palazzina adiacente ma non mi sembra possibile. Se nessun ospedale nuovo si farà ne riparleremo tra qualche anno per capire se rifiutarlo a Spinetoli è stata una buona mossa. Nel frattempo il “Mazzoni” sarà diventato potenzialmente un ospedale di Primo Livello per cui farne un altro sarà… Leggi il resto »
Caro direttore il Mazzoni, come il Madonna del Soccorso, sono già qualificati come ospedali di primo livello! Lo sa la regione, lo sa il ministero ma non lo sanno i cittadini perché non lo devono sapere visto il depauperamento in atto dei due ospedali. Ma la regione si fa bella con Il ministero nel “documento tecnico di ricognizione” dove comunica al tavolo di monitoraggio ministeriale gli standard qualitativi dell’assistenza ospedaliera definiti dal DM 70/2015. In consiglio c’è stata una battaglia sulla mia mozione dove appunto chiedevo l’immediato ripristino dell’UTIC di SBT (pubblicherò presto la registrazione della discussione) in quanto non… Leggi il resto »