GROTTAMMARE – “L’amministrazione comunale desidera rendere un ringraziamento a questo generoso concittadino d’adozione nella consapevolezza che l’attività e la dedizione di Antonio Biocca verso la città di Grottammare meritino il dovuto riconoscimento, anche al fine di testimoniare alle future generazioni l’importanza dell’impegno personale per il bene comune”.

Con questa motivazione è stata dedicata al fotografo amatoriale Antonio Biocca la sala conferenze della Biblioteca comunale “Rivosecchi”.

L’intitolazione è stata deliberata dalla giunta comunale la scorsa settimana, parallelamente alla riapertura al pubblico della struttura, dopo un periodo di sospensione delle attività dovuta  all’ospitalità di alcune scolaresche.

Cuprense innamorato di Grottammare Antonio Biocca (1940 – 2017) era una persona molto conosciuta e apprezzata in Città per le sue qualità umane e professionali. Grazie al suo impegno volontario e alla passione fotografica, ha regalato ai cittadini grottammaresi il ricordo dei principali eventi, dei luoghi e momenti più suggestivi del territorio, documentati quasi quotidianamente per 11 anni, realizzando e donando al Comune un imponente archivio fotografico che ritrae luoghi, fatti e persone che hanno caratterizzato l’attività culturale della Città, dal 2006 al 2017.  

L’archivio è costituito da 177 mila fotografie, catalogate per anno, mese e titolo. Un lavoro certosino, quest’ultimo, compiuto insieme al figlio Alessandro ed ora conservato negli uffici del servizio Cultura.

“Ringraziamo tutti per l’affetto che continuamente ci viene dimostrato – dichiara Alessandro Biocca a nome della famiglia – Mio padre si sentiva molto gratificato da questo impegno perché lo faceva sentire bene e si sentiva amato e quindi il merito e la nostra gratitudine va all’intera città di Grottammare”.

“Non volevamo correre il rischio che il ricordo di Antonio Biocca, del suo impegno e del suo amore per la città, scomparisse con il passare del tempo, con l’avvicendamento delle stagioni amministrative e delle  generazioni – dichiara il sindaco Enrico Piergallini – . Intitolare ad Antonio una stanza in Biblioteca significa ancorarne la memoria, simbolicamente, nel luogo dove crescono e cresceranno culturalmente i ragazzi e le ragazze della città: a loro Antonio avrebbe avuto tanto da raccontare, tantissimo da insegnare”.