SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una raccolta firme “bipartisan”, possiamo chiamarla, è quella avviata dall’ex deputato di Forza Italia Gianluigi Scaltritti e l’ex assessore alla Cultura del Comune di San Benedetto Paolo Virgili, all’epoca in quota Rifondazione Comunista. Trascorsi politici diversi ma, al momento, una unione di intenti per una questione che interessa da vicino molti sambenedettesi e residenti della Riviera delle Palme.

Stiamo parlando del rumore originato dal passaggio dei treni lungo la Ferrovia Adriatica, fenomeno acuito ulteriormente negli ultimi anni a causa dell’aumento della velocità dei mezzi e dal fatto che spesso, non fermandosi alla stazione di San Benedetto, transitano a piena velocità. Poichè nel centro urbano sambenedettese, ma lo stesso si può dire anche per Grottammare e Cupra oltre che per altre città litoranee marchigiane, le abitazioni sono state costruite a poca distanza dai binari (così come diversi alberghi e strutture turistiche), il fastidio non è cosa da poco.

Così Virgili e Scaltritti hanno costituito il “Comitato Barriere Antirumore di via Trento“, una parallela del lungomare sambenedettese, e hanno raccolto delle firme dei cittadini per chiedere la posa delle barriere alla Direzione Generale della Rete Ferroviaria Italiana e alla Direzione Territoriale Produzione Ancona.

Nella richiesta si legge: “I cittadini e i residenti di via Trento a San Benedetto, parallela alla linea ferroviaria e densamente popolata con la presenza di diversi alberghi, chiedono l’installazione di barriere antirumore. Il passaggio dei treni è ormai molto frequente sia di giorno che di notte e l’inquinamento acustico passa da circa 45-50 decibel a 80-100 decibel e qualche volta anche oltre.

Negli anni la rumorosità è molto cresciuta arrivando a peggiorare in modo intollerabile la qualità della vita. Le barriere potrebbero portare un sostanziale sollievo non solo ai residenti, ma anche alla popolazione turistica che nel periodo estivo, ove maggiore è la presenza di rumori esterni, accresce la presenza locale. Certi che prenderete in considerazione questa nostra richiesta restiamo in attesa di un cortese riscontro“.

Fino ad ora sono state raccolte circa 100 firme. Scaltritti e Virgili hanno deciso intanto di inviarle per iniziare a sensibilizzare i responsabili di Rfi al problema. Tuttavia chi volesse aderire, magari da altre zone, può contattarli via e-mail: virgili.paolo@libero.it, scaltrittig@gmail.com.