SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non mi accontento del decimo posto. E non perché sia un risultato in partenza disprezzabile (perché la decima e la seconda, pur con qualche differenza e quest’anno persino dei dubbi, accedono agli stessi spareggi finali), ma perché la Samb 2018-19 ha fino ad ora dimostrato di avere potenzialità ben maggiori.
Quante partite ha sbagliato questa squadra in questo campionato? Tre, al massimo quattro. La prima, con il Renate, con un 4-3-3 insostenibile con Bove in mediana (anche se i rossoblu furono spumeggianti in avvio, a conferma che sia Russotto che Calderini sono stati acquistati per giocare come attaccanti esterni, e si è visto anche domenica scorsa). A Gorgonzola, sconfitti 2-1 dopo essere passati in vantaggio. E a Ravenna, alla prima trasferta di Roselli. Poi è arrivata la sconfitta di Vicenza, con un pareggio sfiorato nel secondo tempo e una prova di orgoglio non da poco. La squadra di Roselli non ha giocato bene neanche a Bergamo contro l’Albinoleffe, ma era una squadra spremuta e decimata dalle assenze.
Per il resto, nessuna squadra ha messo alle corde Rapisarda e compagni che anzi, quando hanno espresso le loro potenzialità, spesso sono apparsi superiori agli avversari, Triestina e Pordenone compresi, pur privi di giocatori come Stanco e Russotto per molte partite del girone di andata.
Torniamo dunque alle nostre considerazioni espresse nell’ultima settimana e ribadite anche dai nostri ospiti nella puntata di “Scienziati nel Pallone” di lunedì 29 gennaio: se avanziamo qualche critica è sempre “costruttiva”, o almeno tale la riteniamo. Se vediamo che Stanco gioca 90 minuti su un terreno pesante come quello di Pesaro dopo due mesi di assenza da titolare e poi, quattro giorni dopo, è in panchina per non rischiare una ricaduta, è nostro dovere farlo notare.
Se vediamo che la Samb negli ultimi dieci minuti a Pesaro, con una squadra di casa che aveva dato il massimo e due cambi disponibili (e anche quelli più semplici: attaccante e centrocampista per due attaccanti), non ci prova e si preferisce accontentarsi di un pareggio, non ci stiamo. Se vediamo una Samb convinta che prima o poi il gol arriva e allora possiamo rinunciare anche al centravanti, vero o falso (Di Massimo) per giocare con due esterni adattati al gioco centrale (encomiabile fin qui Calderini che sta giocando un campionato intero in un ruolo non suo), e invece per la quarta partita siamo costretti ad arrancare in rimonta, non ci stiamo.
Siamo presuntuosi? Forse. Vorremmo che i giocatori dessero sempre non solo il tutto per tutto in campo, e lo stanno facendo, ma fossero convinti di essere una squadra alla pari con le pretendenti principali di questo campionato e non si accontentassero della salvezza o di un piazzamento. Eravamo amareggiati quando questa squadra, sulla carta superiore a quella che un anno fa arrivò terza (t-e-r-z-a) arrancava in ultima posizione e crediamo che con gli accorgimenti trovati da Roselli (la difesa a tre prima di tutto e Cecchini e Rapisarda esterni di centrocampo) si possa anzi si debba puntare a migliorare quella posizione e soprattutto arrivare ai play off (ma guai a mollare anche sul Pordenone, perché le recriminazioni sul rallentamento del Padova un anno fa non vorremmo risentirle) con la massima carica psico-fisica e non spompati come accadde un anno fa.
Non a caso a vincere gli spareggi fu una squadra, il Cosenza, giunta quinta in campionato e ultimo in classifica come la Samb in avvio, segno che la rimonta della squadra di Braglia fu il trampolino per arrivare a giugno nell’assetto migliore, che è quello che conta.
Ovviamente il calcio poi è un gioco e ci sta anche a perderle le partite, e la regola non prevede che si vinca mettendo più attaccanti, anzi, spesso vale il contrario, ovvero vince chi ha la difesa migliore (la Samb adesso è la quarta a soli due gol dalla Vis Pesaro). Ma la prima molla nella testa dei giocatori, degli allenatori, della società e anche dei tifosi e della stampa è quella della convinzione nei propri mezzi e nella necessità di sfruttarli al massimo.
Se invece gli obiettivi sono altri, allora chiediamo scusa.
Lascia un commento
Superiore questa squadra a quella dell’anno scorso? Miracoli in serie B a Brescia, Conson alla Reggina, Valente titolarissimo a Carrara (capolista girone A), Perina titolare a Cosenza in serie B, Bellomo panchinaro in B a Salerno e ora a Reggio Calabria e il motorino Marchi da poco andato a Rieti, girone C. Esattamente come saremmo più forti sulla carta rispetto all’anno scorso? Cecchini, Sala o l’opaco Russotto ci hanno fatto fare il salto di qualità? Ma su dai. L’anno scorso eravamo più forti, purtroppo. Quest’anno ci stiamo mettendo molta grinta, ma l’assenza di un giocatore dai piedi buoni (come Bellomo)… Leggi il resto »
Io parlo di curriculum, e ad inizio stagione le valutazioni si fanno su quello. Poi c’è il campo (ad esempio Rocchi). Miracoli in B non ha sentito l’odore dell’erba, e mi sembra che la differenza tecnica con Stanco sia evidente (secondo me anche un anno fa, fu l’errore di Moriero ai play off). Conson è ben ricompensato da Zaffagnini e Celjak, anzi, il tridente difensivo attuale è migliore di quello scorso (ce lo ricordiamo Conson da maggio in poi?). Bellomo appunto sta in panchina, magari se la gioca con Russotto anche se sono ruoli un po’ diversi. Calderini ha un… Leggi il resto »
Miracoli è stato molto sfortunato in quanto si è rotto una gamba prima che incominciasse il campionato e ora verrà mandato per 6 mesi in C a riprendere fiducia e minutaggio. Il fatto che sia stato scelto e voluto da una società di Serie B dovrebbe far riflettere. Per quanto riguarda Conson mi pare assurdo negare quanto fosse fondamentale nella nostra squadra e quanto si sia sentita la sua assenza in difesa ad inizio anno. Il Bellomo dell’anno scorso poi era nettamente più incisivo del Russotto visto finora. Questa squadra non è scarsa, fa comodo insinuare che uno lo pensi… Leggi il resto »
Marchi prima a Pesaro poi a Rieti..evidentemente qualcosa non funziona anche se a San Benedetto ha lasciato una buona impressione, Perina ci ha fatto perdere un campionato dopo un esordio tranne che promettente con il Gubbio, vogliamo ricordarci anche le ultime 10 partite incolore di Conson? per carita’ un giocatore a cui essere piu’ che grati, ma da qui al fatto che sia un fenomeno ce ne passa, Bellomo tanto quanto Russotto, alcune giocate di valore ma poi in termini sostanziali un paio di assist e niente piu’ con il secondo che deve affrontare ancora tante partite e dire la… Leggi il resto »