ACQUAVIVA PICENA – “Per noi l’Unione dei Comuni con Monteprandone e Monsampolo del Tronto è inutile e dispendiosa. Siamo il Comune che ha meno potere decisionale rispetto agli altri, anche per questo abbiamo votato a favore del recesso nel Consiglio Comunale straordinario di Acquaviva”.

Intervistati da Riviera Oggi, i componenti di Acquaviva Futura Sante Infriccioli, Piera Rossi, Beniamino Pignotti e Mariana Spaccasassi ribadiscono il loro no all’Unione dei Comuni con Monteprandone e Monsampolo: “A distanza di quasi cinque anni dall’istituzione non abbiamo mai trovato un senso valido per continuare a rimanerci. La maggioranza ci ha risposto che vogliono continuare in attesa delle elezioni comunali a Monsampolo e Monteprandone previste per quest’anno. Noi siamo convinti che aspettare e perdere ancora un anno, se non due, sia deleterio” affermano con convinzione.

Sareste invece favorevoli ad un’unione o fusione con San Benedetto?

“Fusione no perché non vogliamo che la storia del nostro paese sparisca, un’unione sarebbe ideale. Una proposta che abbiamo più volte sostenuto in Consiglio. Secondo noi potrebbe andare bene data la vicinanza e porterebbe vantaggi in vari ambiti anche economici”.

Parliamo di Acquaviva. A seguito del terremoto si sta realizzando il Nuovo Polo scolastico. Al momento qual è la situazione? Perché avete contestato le scelte dell’amministrazione?

“Noi siamo pienamente contrari alla realizzazione del nuovo polo vicino ai moduli temporanei e al cimitero. Spostandolo in una nuova zona si andrebbe a rovinare un’area che ha dei vincoli paesaggistici e archeologici. Era molto meglio mantenere la posizione originaria, ricostruire al centro del paese perché il Borgo rischia di perdere un altro simbolo e rischia lo spopolamento. Si avrebbero effetti negativi e il paese si sgretolerebbe a livello sociale. Sulla realizzazione, al momento è stata fatta solo la ‘carta’, finché non si parte con l’appalto, i lavori sono fermi. Non è stata motivata la scelta di questa nuova collocazione del polo scolastico vicino a dei moduli temporanei che non si sa ancora che fine faranno e che hanno bisogno di una costante manutenzione altrimenti si rovinano”.

Qual è il vostro rapporto con il sindaco Pierpaolo Rosetti e la giunta?

“Abbiamo fatto proposte e dato indicazioni su scuola, segnaletica e altri temi riguardanti il nostro paese. Per il sindaco e la giunta siamo ‘denigratori’ e non propositivi. C’è la sensazione che le nostre segnalazioni debbano essere comunque sempre ostacolate o vessate. Le nostre sono proposte per la collettività e non di partito. Non ci ascoltano e non ci riconoscono meriti. Inoltre critichiamo e lamentiamo carenze sull’organizzazione. Molte volte danno l’idea di ‘navigare a vista’. Abbiamo difficoltà ad avere un dialogo con il sindaco e gli altri componenti della giunta che sembrano ‘temere’ di contraddire il primo cittadino”.

Spesso vi siete lamentati dell’incuria di strade e aree verdi: voi avreste fatto meglio del primo cittadino?

“Anche in questi casi rimproveriamo un’assenza di pianificazione. Vengono fatti degli interventi d’urgenza, rattoppi che in pochi mesi perdono efficacia. Noi teniamo molto al decoro urbano del paese e riteniamo ciò molto importante per lo sviluppo in tutti gli ambiti sociali. Se viene a mancare questo, le conseguenze sono dannose. Avremmo preferito una pianificazione migliore, pluriennale. Ci viene detto che non ci sono soldi ma per noi si possono sfruttare le risorse disponibili con un’organizzazione migliore. Il sindaco ci ha accusato tante volte di fare propaganda quando abbiamo segnalato dei disagi. Da fine estate a novembre scorso abbiamo smesso di fare comunicati: ci siamo fermati apposta per verificare se la nostra era davvero solo ‘propaganda’. Ed invece vari cittadini ci hanno cercato, in questo lasso di tempo, per segnalarci disservizi e chiedere di fargli da portavoce”.

Qual è il vostro giudizio sulla stagione turistica e sulla Cracking Art alla Fortezza?

“Non abbiamo contestato la mostra poiché si tratta comunque di arte che può piacere o non piacere, dipende dai gusti personali. Noi abbiamo contestato il posizionamento, l’installazione all’interno della Fortezza, a pagamento. Per noi non era il luogo adatto. Dall’amministrazione ci hanno detto che ciò avrebbe comportato un maggiore ingresso. Noi abbiamo chiesto i dati inerenti alle presenze durante la mostra per confrontarli con gli anni precedenti ma ancora non ci sono stati forniti. Per quanto riguarda la stagione turistica, noi siamo convinti che si possa fare molto di più e soprattutto bisognerebbe coinvolgere maggiormente la comunità e i commercianti nell’organizzazione degli eventi, sia estivi sia invernali. C’è la sensazione che si decida solo in Comune senza ascoltare noi ma pure i cittadini”.

Quali sono i vostri auspici nel futuro?

“Vorremmo un’attenzione seria al decoro urbano con almeno un minimo di organizzazione. E ricostruire la scuola al centro del paese come detto in precedenza. Se viene a mancare tutto ciò si farebbe solo del male al paese e all’intera collettività. E naturalmente vorremmo essere più ascoltati dal sindaco e non semplicemente etichettati come ‘propagandisti’ o ‘denigratori’ “.