
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito daremo informazioni riguardanti la Commissione Consiliare, in corso al Comune di San Benedetto, in merito al bilancio della Ciip Spa. Sarà presente anche il Presidente Ciip Giacinto Alati.
CESARE ORSINI, CIIP: Il nostro bilancio previsionale 2019 prevede un risultato positivo netto di quasi 9 milioni di euro e investimenti per oltre 16 milioni. Stiamo lavorando ad un nuovo software di gestione. Il secondo obiettivo che stiamo affrontando è con la Site, ovvero le questioni ambientali. Abbiamo un problema con le discariche, perché sempre meno fanghi vengono destinati a discarica, tuttavia il costo aumenta a causa della riduzione degli spazi disponibili.
La Site è società del Comune di Fermo con la quale vorremmo avviare un processo di condivisione dei fanghi, trattando i fanghi in energia. Stiamo sempre pensando di realizzare un essiccatore di fanghi nel Fermano, quello di Ascoli non ha ancora avuto il benestare della Provincia. Tra i nuovi obiettivi c’è la realizzazione di un nuovo deputatore ad Altidona che raccolga i reflui dei comuni vicini, un investimento che vale 7 milioni.
L’intervento per l’acquedotto del Pescara è stato inserito nel Piano d’Ambito già nel maggio 2017, per una stima che parla di circa 100 milioni.
Nonostante la riattivazione dei pozzi e delle sorgenti minori, attualmente, su una concessione di 1270 litri al secondo, ne abbiamo persi 600 a seguito dei fenomeni sismici che hanno cambiati i flussi idrici. Per questo motivo abbiamo dovuto razionare l’acqua di notte. Grazie al Telecontrollo riusciamo a regolare al meglio i flussi idrici.
Le nostre perdite sono inferiori a quelle nazionali, non siamo al 40% ma attorno al 20%. Sapendo che se scendere sotto al 14% significa avere dei costi di gestione talmente alti che comporta aumentare la tariffa.
Con la chiusura notturna cerchiamo di far risalire l’acqua nei serbatoi. Solitamente a febbraio e marzo le sorgenti risalgono grazie alle piogge più abbondanti. Dei 600 litri persi, 300 li perdiamo dalla sorgente di Foce che in passato non aveva mai dato problemi.
GIACINTO ALATI CIIP: Quest’anno spenderemo tanti soldi per gli impianti di soccorso perché quando abbiamo la necessità di portare l’acqua dal basso in alto abbiamo una spesa energetica non indifferente. Qui bisognerà iniziare a convivere anche con la Crisi Idrica e abituare a rispettare l’acqua. Ci siamo fatti dare 3 litri d’acqua al secondo dall’azienda Tennacola.
Non è un caso che non manchi l’acqua a San Benedetto, ma è una scelta. Abbiamo preferito chiuderla in altri posti, se noi chiudiamo l’acqua sul litorale adriatico creiamo subito sfiducia nei visitatori.
Sulla vasca in via Val Tiberina se ne occupano il nostro ingegner Felicetti e Antolini del Comune di San Benedetto. In quella zona abbiamo finito tutto, non l’abbiamo inaugurata ancora per mia volontà, mancano soltanto dei piccolissimi dettagli. Io ho San Benedetto nel cuore.
Noi siamo sottoposti ad un controllo pubblico.
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