MONTEPRANDONE – Trenta studenti di architettura dell’Università di Camerino e 16 studenti internazionali uniti in “Italian Vernadoc”. Si tratta di un progetto di ricerca, promosso dai docenti Salvatore Santuccio ed Enrica Pieragostini che, partito lo scorso 3 gennaio, ha previsto studio e rilevazioni delle architetture del vecchio incasato e delle ville di pregio presenti sul territorio come Villa Palestini e Villa Nicolai.

Gli studenti della scuola Scuola di Ateneo Architettura e Design (SAAD) “Eduardo Vittoria” dell’Università di Camerino hanno lavorato per quindici giorni al fianco di studenti provenienti dalle università di Tailandia, Malesia, Ucraina, Iran, Butan, Irlanda, Finalndia e Cina. Il risultato del percorso sono dei disegni, fatti a mano in china, di facciate ed interni di abitazioni e monumenti del centro storico di Monteprandone.

Da oggi, 17 gennaio, le opere dei ragazzi sono visitabili presso la Sala Consiliare in Piazza dell’Aquila. La mostra, aperta dal lunedì alla domenica, dalle 15 alle 19, terminerà il 19 febbraio. I disegni verranno poi consegnati alla sede centrale ad Helsinki, dove è situato un archivio internazionale di tutti i campi Vernadoc.

In occasione della giornata di apertura dell’esposizione, ad intervenire è Enrica Pieragostini, docente dell’Università di Camerino che ha seguito da vicino il progetto: “E’ un importante lavoro fatto sul centro storico di Monteprandone, che ha visto l’impegno della cittadinanza e dell’amministrazione. E’ un orgoglio per la nostra università aver lavorato con studenti internazionali e aver vissuto un momento di riflessione per la tutela e valorizzazione del centro storico. La ricerca degli studenti proseguirà con l’approfondimento delle ville e di altri monumenti che saranno restituiti in modelli 3d”.

Sull’importanza del progetto per la valorizzazione del centro storico e del patrimonio artistico prosegue il professor Salvatore Santuccio dell’università di Camerino: “Valorizzare e studiare in dettaglio questo centro storico, così come altri centri storici, fa risaltare agli occhi di tutti la loro qualità di questi centri. Ho spiegato ai ragazzi che esiste “un’Italia senza Michelangelo”, cioè che esistono capolavori di altissima qualità che vanno tutelati e valorizzati. I disegni dei ragazzi sono l’esempio che può esistere questa qualità. Noi, come scuola di architettura, stiamo cercano di ampliare le iniziative con università internazionali perché internazionalizzazione vuol dire abituare le generazioni a non avere paura degli altri. Fintantoché l’università continuerà ad accendere questi moti di amicizia tra mondi io sarò sempre fiero di farne parte”.

“Riportare gli scorci del centro storico completamente a mano – interviene il vicesindaco Sergio Loggi – ha un’importanza artistico-architettonica elevata. Ogni anno l’amministrazione fa investimenti sul centro storico e questo è un investimento sul patrimonio artistico di Monteprandone che, come borgo, non ha nulla da invidiare ad altri centri storici del Piceno. Questo progetto ha portato a un incremento anche dal punto di vista turistico perché i ragazzi hanno pubblicato dei post sui social facendo conoscere Monteprandone al mondo”.

Prima della cerimonia di consegna degli attestati per mano del sindaco Stefano Stracci, quest’ultimo ha tenuto a ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa: i proprietari delle due strutture, Residence Borgo Da Mare e B&B Palazzo Mestichelli, che hanno ospitato gli studenti, la società “Vivenda” che ha rifornito i ragazzi di prodotti tipici del territorio, facendo loro scoprire la cucina italiana e i proprietari delle abitazioni che hanno permesso i rilievi di esterni ed interni.

Si aggiungono parole di gratitudine per l’Università di Camerino e per gli studenti di Italian Vernadoc: “I rilievi saranno utilizzati dall’amministrazione, saranno raccolti in una pubblicazione, saranno riutilizzati per delle operazioni grafiche nell’ambito dello sviluppo  del turismo. Inoltre, queste opere saranno utilizzate come archivio della memoria per le future generazioni. Questo lavoro di inventario, utile per recuperare ciò che è stato deteriorato nel tempo, sarà il punto di partenza per ulteriori interventi di recupero dell’abitato del centro storico. In particolare, Palazzo Ceroni e l’ex convento delle suore potranno essere ristrutturati partendo dal lavoro di questi ragazzi. Recuperare le dimensioni, le proporzioni, i materiali vuol dire un restauro coerente con l’impianto urbanistico generale” afferma Stracci.

“Vedere tanti giovani portatori di freschezza e gioia – conclude il primo cittadino – è stato un momento di grande emozione e compartecipazione emotiva anche da parte degli abitanti anziani che li hanno accolti come nipoti. E’ stato un momento di scambio tra culture e generazioni. È un ricordo da portare nel cuore”.