GROTTAMMARE – Continuiamo il nostro viaggio per tentare di capire qualcosa in più, e che non sia soltanto dovuto all’intuito o a rischio manipolazione politica, sul turismo della Riviera delle Palme. Dopo l’approfondimento su San Benedetto (clicca qui), passiamo a Grottammare.

Innanzitutto, rispetto a San Benedetto, va fatto notare come i dati relativi alle sole strutture alberghiere consentono un confronto più attendibile nel lungo periodo, perché nella Perla dell’Adriatico fu bloccato con molto anticipo la possibilità di trasformare le strutture turistiche in appartamenti o residence: quindi il numero di alberghi è rimasto pressoché costante fatte salve eventuali dismissioni o nuove realizzazioni.

La nostra analisi, come per San Benedetto, si basa sui dati che vanno dal 2000 al 2015 e per i soli arrivi e presenze negli alberghi, poiché il dato relativo ai flussi extra-alberghieri presenta delle variazioni talvolta molto ampie e soprattutto nell’elaborazione dell’Osservatorio Regionale del Turismo subentrano ad un certo punto anche stime sulle presenze nelle seconde case.

La fonte dei dati: dal 2000 al 2007 è questo studio molto dettagliato dell’Unicam:  clicca qui.

I dati dal 2009 al 2015 sono di fonte regionale: clicca qui.

Come per San Benedetto, e per tutti i comuni marchigiani, l’analisi si ferma al 2015 perché la Regione Marche non ha ancora pubblicato i dati relativi al 2016 e 2017 (oltre che non aver ancora informato gli amministratori sui dati 2018).

Ad ogni modo, dal 2000 al 2015 si rileva una tendenza all’aumento degli arrivi mentre, per quanto riguarda le presenze, vi fu un picco nel 2003, quando si sfiorarono le 300 mila presenze negli alberghi. Tale livello, forse aiutato dalla famosa estate caldissima, non è stato poi raggiunto per anni, con un picco negativo in coincidenza con la recessione economica del 2012 (230 mila presenze) ma contraddistinto poi da un recupero che hanno fatto sì che il 2015 sia l’anno d’oro nell’intervallo considerato.

Per la prima volta gli arrivi, in quell’anno, hanno superato il muro di quota 50 mila e per la prima volta le presenze hanno superato il livello di 300 mila, con una permanenza media di quasi sei giorni (era di 8,75 nel 2003).

Cosa sia accaduto dopo, al momento non è dato sapersi anche se gli eventi sismici del 2016 dovrebbero aver portatto ad una contrazione, forse compensata in parte quest’anno.

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