SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A ottobre 2017 la Giunta di Pasqualino Piunti ha approvato il piano d’azione triennale “Smart City User”. Il piano è piuttosto “aperto” e contiene la possibilità di avviare diversi progetti, definitivi o pilota, che potrebbero, con l’aiuto della tecnologia, semplificare una serie di gesti quotidiani dei cittadini e di chi è al loro servizio.

SMART CITY. Un concetto importante dietro a “Smart City User” è quello dell’”Internet delle Cose” (o IoT dall’inglese Internet of Things). Si tratta di un’evoluzione del concetto di internet e della comunicazione in rete. In termini piuttosto spiccioli gli oggetti acquisiscono “intelligenza” poiché in grado di recepire dati dall’esterno e trasmettere informazioni su loro stessi causando azioni “umane”.

SPESE PER 55 MILA EURO. In questi giorni il Comune sta avviando dei progetti pilota che promettono di rivoluzionare, in futuro, la gestione del traffico, delle informazioni meteo e dei parcheggi dei disabili. Con una determina curata dal responsabile del servizio Infrastrutture Digitali di Viale De Gasperi Antonio Prado, firmata dal dirigente del settore Servizi al Cittadino Pietro D’Angeli e pubblicata appena ieriinfatti, il Comune ha acquistato una serie di attrezzature e dispositivi dall’azienda UblSoftware di Milano per un totale di circa 55 mila euro (più Iva) comprensivi anche di una serie di servizi professionali che fornirà l’azienda.

PARLA ANTONIO PRADO. Nello specifico si tratta di un “kit” composto da 11 “gateway”, 10 sensori ambientali, una stazione meteo, 80 sensori stradali, 1 sensore “telepass” e 1 quadro con segnalatori visivo e acustico con pannello fotovoltaico. A cosa servono? Abbiamo provato a capirne di più avvalendoci dell’aiuto proprio di Antonio Prado che è il responsabile del progetto “Smart City User”. Il dipendente comunale, sentito al telefono da Riviera Oggi, ci spiega le novità sul fronte Internet of Things a cui San Benedetto si sta affacciando.

SENSORI PER IL TRAFFICO. “Il primo passo è quello di dare le infrastrutture alla città con gli 11 gateway che abbiamo ordinato e che saranno installati sui tetti di edifici comunali. Questi dispositivi” dice Prado “serviranno per raccogliere i segnali in arrivo dai sensori”. Il dipendente del Comune continua poi a spiegare come funzionerà il procedimento. “Questi sensori (San Benedetto ne ha ordinati 80 n.d.r.) saranno affogati nell’asfalto e saranno in grado di trasmettere ai gateway una serie di informazioni, per esempio sul numero di auto e quindi sul traffico, che tramite una piattaforma “Cloud” farà partire delle azioni. Per esempio sulla base dei dati” prosegue Prado “si potranno chiamare i vigili urbani per intervenire sul traffico, si potranno visualizzare su una mappa digitale le zone “calde” della città congestionate dalle auto o più semplicemente si potranno attivare a distanza i semafori”. I sensori per il traffico verranno posizionati sui varchi della città e nelle zone che indicherà la Municipale.

RIVOLUZIONE PER I PARCHEGGI DEI DISABILI. Non solo il traffico però, ma anche la gestione dell’inquinamento può cambiare. Il Comune ha infatti acquistato 10 sensori ambientali e una stazione meteo. “I sensori ambientali” c’è sempre il tecnico Prado a guidarci “saranno capaci fra le altre cose di rilevare le polveri sottili e l’inquinamento acustico, un dettaglio importante che può permettere ai vigili anche di irrorare sanzioni per gli sforamenti”. Accanto a questi sensori c’è poi una stazione meteo che servirà a raccogliere i dati sulle condizioni atmosferiche in città e soprattutto un sistema innovativo che potrebbe cambiare la gestione dei parcheggi per i disabili tramite una sorta di “Telepass”.

COME FUNZIONA IL TELEPASS PER I DISABILI? Si tratta stavolta di un progetto pilota che verrà “testato” in un singolo parcheggio per disabili all’interno del cortile del Municipio ma che in futuro potrebbe riguardare tutti gli stalli “gialli” della città. Come funziona il sistema? “Il progetto si chiama Smart Parking” è sempre Prado a parlare” ed è costituito da un sensore di parcheggio annegato nell’asfalto e un dispositivo simile al “telepass” da posizionare all’interno del veicolo e che sarà dato in dotazione, assieme al tesserino, a tutti i disabili. Il funzionamento è facile. Il sensore riconosce quando una macchina parcheggia sullo stallo e se quell’auto non ha il telepass il sensore è in grado di riconoscerlo e trasmettere l’informazione. Potrebbe infatti voler dire che quel parcheggio è occupato da un non disabile e quindi i Vigili potrebbero intervenire” (Usiamo il condizionale perché, lo stesso Prado precisa, potrebbe trattarsi di un disabile di un’altra città non munito del dispositivo e in ogni caso  legittimato a stare in quel parcheggio ndr.). Un piano che si estenderà a tutta la città? “Vorremmo estenderlo a tutti i parcheggi per i disabili, che in città sono 400, ma se i soldi non dovessero bastare pensiamo di metterli almeno in tutti i parcheggi del centro” chiude Prado.