ANCONA – “Ho appena sottoscritto una mozione che impegna la Regione Marche ad assicurare l’assistenza sanitaria anche ai soggetti stranieri così come previsto dall’articolo 32 della Carta Costituzionale” (“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti” n.d.r.). Con queste parole, scritte sul suo profilo Facebook, il consigliere regionale sambenedettese Fabio Urbinati (Pd), si inserisce nella questione “Decreto Sicurezza” che sta infiammando la politica italiana di ogni livello.

“La ricerca del facile consenso sta seminando ogni giorno di più rabbia ed odio” scrive ancora Urbinati con ovvi riferimenti a Matteo Salvini. “Non si possono comprimere o mettere in discussione i diritti umani garantiti dalla nostra Costituzione”. Nella stessa direzione in cui va l’atto del consigliere anche le parole del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, che poche ore fa lanciava un monito sulla stampa (CLICCA QUI) diretto alle Asl (“Che non interrompano l’assistenza”) oltre ad aprire a un ricorso della Regione Lazio davanti alla Consulta per gli eventuali profili di incostituzionalità del decreto.

Nella stessa direzione sembra andare anche l’atto firmato ad Ancona che vede come primo firmatario Urbinati assieme al presidente del consiglio Antonio Mastrovincenzo. “Chiediamo di valutare se esistono i profili e le condizioni giuridiche per proporre ricorso, avanti alla Corte Costituzionale, su alcuni aspetti del famigerato “decreto sicurezza” che a nostro avviso ledono il riconoscimento universale dei diritti umani” scrive ancora il consigliere.