SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il controllo pubblico di Picenambiente è uno degli argomenti più discussi delle ultime settimane della politica sambenedettese. Prima di Natale, in occasione della razionalizzazione annuale delle partecipate, infatti, gli uffici di Viale De Gasperi hanno inquadrato la partecipata come “a controllo pubblico”. Un provvedimento che, nonostante qualche polemica, è stato avallato anche dal Consiglio Comunale.

Picenambiente, una società da controllare? Il CdA può tornare a guida pubblica

I vertici della ditta, però, non sono d’accordo con la qualificazione giuridica, nonostante la maggioranza di capitale sia dei 29 comuni soci e Picenambiente  ha già annunciato che ricorrerà al Tar per annullare la delibera votata dall’assise. (CLICCA QUI)

Nel frattempo, però, l’opposizione spinge e pochi giorni fa sei consiglieri (CLICCA QUI) hanno firmato un documento con cui mettono fretta a Piunti spingendolo a mettere in atto tutti i comportamenti tesi a riaquisire il prima possibile il controllo della partecipata dei rifiuti. Fra i firmatari c’è anche Flavia Mandrelli di Articolo Uno. Proprio il gruppo politico di Perazzoli in questi giorni ha affisso in città una serie di manifesti in cui vengono espresse le posizioni del partito su Picenambiente. Ecosostenibilità, riduzione della Tari e città più pulita gli slogan che riguardano la questione rifiuti. Assieme a questo però c’è anche il controllo pubblico della Spa.

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