GIULIANOVA – Pensava di passare inosservato un cittadino residente nel Comune di Mosciano Sant’Angelo che, volendosi disfare dei propri rifiuti voluminosi e verosimilmente ingombranti da tenere in casa e da conferire secondo il cronoprogramma della raccolta differenziata, ha pensato di raggiungere il porto di Giulianova e accedervi senza autorizzazione per scaricarli nei cassonetti riservati agli operatori portuali del settore.

Il fare frettoloso, però, non è sfuggito all’occhio attento di due militari della Guardia Costiera che, in borghese, pattugliavano l’ambito portuale, i quali hanno fermato il “furbetto della spazzatura”, identificandolo e invitandolo ad esibire il titolo autorizzativo all’accesso in porto.

All’atto del controllo i militari accertavano l’indebito conferimento dei rifiuti (diversi sacchi di grandi dimensioni) da parte del soggetto fermato, in violazione allo specifico provvedimento adottato dal Comune di Giulianova che ne regolamenta modalità e tempi di conferimento, oltreché l’accesso non autorizzato con il proprio veicolo nell’ambito portuale: sono scattate così a carico del trasgressore le due sanzioni per le irregolarità rilevate, con importi che, nel caso di specie per l’errato conferimento di rifiuti, possono arrivare sino a 500 euro.

Proprio nell’ottica di implementare le capacità di controllo della Guardia Costiera sul rispetto delle disposizioni che regolamentano la vita e la frequentazione del porto, potenziandone l’azione repressiva, è ormai prossimo il potenziamento del sistema di videosorveglianza dell’intero ambito portuale, garantito in remoto dalla Sala Operativa del Comando giuliese; gli interventi, programmati congiuntamente con Ente Porto e ARAP Abruzzo, con fondi comunitari stanziati dall’Assessorato regionale alla Pesca, prevedranno la dotazione di telecamere ad alta risoluzione con visione notturna ad ampio raggio, aumentate anche nel numero di punti di osservazione.

“Il livello di attenzione sul tema – afferma il Comandante della Guardia Costiera di Giulianova – è elevato e verrà ulteriormente implementato dalla dotazione della nuova tecnologia, perché chiunque frequenti il porto, ivi compresi gli operatori della pesca, i diportisti e i cittadini, se non già fatto, entrino nell’ottica di considerarlo ambiente proprio, in quanto casa del proprio lavoro e delle proprie passioni. Per tale ragione, tolleranza zero per chi inquina e non rispetta la cosa pubblica: il porto e, di riflesso, il mare.”