SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Pensiamo di portare il piano sanitario in Giunta Regionale entro febbraio per poi aprire le consultazioni con tutti i portatori di interesse, comprese associazioni e sindaci. L’obiettivo è votarlo in consiglio entro settembre 2019″. A parlare è l’assessore regionale Moreno Pieroni che sbarca a San Benedetto assieme a una folta squadra del Psi e rimette la Sanità sul piatto delle discussioni in un mese cruciale per i destini del Piceno che il 22 gennaio torna al voto sulla localizzazione del Nuovo Ospedale coi sindaci che decideranno se andare avanti con Pagliare o dare credito alla proposta Piunti-De Vecchis, che vuole un ospedale di “Primo Livello” sulla costa e uno “Di Base” ad Ascoli.

La diretta facebook della conferenza stampa

Il Psi con l'assessore regionale Pieroni e i segretari cittadino e regionale Pasquali e Cionfrini parlano di Sanità

Posted by Riviera Oggi on Saturday, 5 January 2019

IL PIANO SANITARIO. Piano Sanitario e Ospedale Nuovo come si legano? “Finora ognuno ha detto la sua sulla localizzazione del nuovo ospedale piceno – dice proprio Pieroni – ma la sensazione è che finora si sia parlato per fini elettorali o per tenere alta la bandiera del proprio territorio discutendo quasi solo di edilizia” continua l’assessore che si presenta a San Benedetto a braccetto con altri esponenti del “suo” Psi come il segretario cittadino Umberto Pasquali, quello regionale Maurizio Cionfrini e Lorenzo Catraro, l’ex sindaco di Castelfidardo che del Psi è stato in passato segretario regionale. “In realtà – prosegue Pieroni – è il piano sanitario che fisserà i servizi, non la semplice localizzazione. Il piano disegnerà la Sanità di questo territorio. Lo considero come un piano regolatore della Sanità anche perché progetterà i servizi sanitari da qui a diversi anni a venire”.

  

A sinistra Moreno Pieroni, assessore regionale. A destra il segretario regionale del Psi Maurizio Cionfrini

LA MOZIONE. Dunque i socialisti vogliono rallentare la sfrenata corsa d’opinioni a cui il Piceno ha assistito in questi mesi e mettersi a discutere di Nuovo Ospedale col piano sanitario sotto mano. “Le proposte finora sentite dai sindaci vanno portate sui tavoli istituzionali che inizieranno una volta che il piano andrà in commissione” dice invece il segretario Cionfrini. In questo senso il Psi ha infatti già presentato una mozione (che sarà discussa entro questo mese in consiglio) che impegna la Giunta Ceriscioli a presentare il nuovo piano socio-sanitario entro sei mesi. Da lì si passerà alla progettazione dell’offerta ospedaliera, considerata dal gruppo “strettamente connessa con i contenuti del piano”.

OSPEDALE DI CONFINE. Ma il documento dei socialisti contiene anche un’idea nuova. A livello generale la mozione chiede alla Giunta di rapportarsi con le regioni confinanti per eventuali accordi di confine utili a progettare l’offerta ospedaliera futura. Va da sé che in questo territorio equivale a parlare di “matrimonio” con la provincia di Teramo. “Serve un protocollo con il Teramano” chiosa infatti Catraro. “La posizione del Psi è quella di un ospedale di confine perché mettendo nel rapporto anche la Provincia di Teramo potremmo contare su un bacino di utenza molto più ampio e quindi di standard qualitativi più alti” gli fanno eco Pasquali e ancora Pieroni. Dunque la proposta socialista è semplice. Per avere più servizi e servizi migliori questo territorio deve superare i confini regionali e abbracciare anche il Teramano. Un ospedale “di confine” Ascoli-Teramo il futuro?

Umberto Pasquali (a sinistra) e Lorenzo Catraro