SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dalle ore 10 diretta video grazie al servizio comunale gestito da Pierdomenico Braccetti.

Di seguito diretta testuale. Ecco l’ordine del giorno

Approvato il verbale della seduta precedente con 22 voti favorevoli.

PUNTO 2 Il consigliere Bruno Gabrielli (gruppo misto) legge la sua interrogazione in merito all’ubicazione della pista su ghiaccio: “In data 11 dicembre il sottoscritto appuraca che la pista nonostante fosse aperta al pubblico ormai da 10 giorni, non aveva le autorizzazioni necessarie. Successivamente veniva rilasciata da dirigente comunale autorizzazione ma l’impianto di pattinaggio, a conti fatti, ha svolto per 11 giorni la sua attività senza l’autorizzazione necessaria. PErché i vigili urbani si sono attivati solo dopo una swettimana? Perchè non hanno posto sotto sequestro l’impianto? Perché dopo quanto accaduto anche con la questione dell’autoscontro all’ex Galoppatoio, l’amministrazione non si rende conto dei pericoli alla sicurezza? Perché questi eventi non vengono fatti con bando pubblico come ad Ascoli?”

RISPONDE ASSESSORE FILIPPO OLIVIERI “Inizio alla fine: l’Amministrazione ha preso atto dell’iniziativa di un privato, Pda Shopping Center, al quale va il nostro plauso. Si tratta di una iniziativa importante e ben riuscita. Riguardo la sicurezza dei cittadini, anche in riferimento all’ex autoscontro, l’amministrazione ha sempre svolto i passaggi necessari e l’abbiamo fatto anche per la pista di pattinaggio. Per i punti 1 e 2 si evidenzia che l’ufficio di Polizia Municipale era a conoscenza in maniera informale e che era in corso l’attività istruttoria per il rilascio dei titoli amministrativi. Soltanto il pomeriggio di sabato 8 dicembre si accertava l’apertura della pista di ghiaccio. L’accertamento era eseguito di sabato pomeriggio, ma gli operatori decidevano di effettuare rilievo fotografico rinviando lunedì 10 i rilievi documentali.

Per questo motivo la polizia municipale procedeva al sequestro della struttura.

In data 13 dicembre, dopo il sollecito inviato il giorno precedente all’ufficio commercio, la Polizia verificava che il nulla osta era stato rilasciato in data 12 e quindi era autorizzata dal 13 dicembre.

Vede consigliere Gabrielli l’Amministrazione fa il massimo per accertare la sicurezza”.

Qui il testo integrale della risposta di Olivieri.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

 

GABRIELLI “Le sue parole assessore confermano le mie verifiche. State dicendo che se fosse accaduto un incidente in quei giorni la struttura non aveva alcun nulla osta per la sicurezza. Io ho anche verificato quello che il Comune di Ascoli e il Comune di San Benedetto hanno affidato alla Centrale Unica di Committenza: 29 ad Ascoli, 6 ad Ascoli. Questo mi sembra qualcosa di grave, perché sindaco? Mi auguro, anche dopo quello che è avvenuto a Corinaldo, che ci sia un controllo severo atto a garantire i cittadini”.

PUNTO 3 Viene approvato con 17 voti favorevoli e senza discussione.

PUNTO 4 Riconoscimento debiti fuori bilancio. Dopo la relazione dell’assessore Traini, interviene Tonino Capriotti (Pd): “Mi incuriosisce sapere cosa accade dopo il riconoscimento di questi debiti. Accertare le responsabilità. Invece qui poi alla fine paga pantalone”.

GIORGIO DE VECCHIS (Ripartiamo da Zero): “Qui leggo molte cose. Intanto noi ribadiamo che la Picenambiente è una società a controllo pubblico, perché è stata costituita per quel motivo, io c’ero e lo so. Occorre che lei sindaco faccia quel che deve fare immediatamente. Il ruolo del Comune di San Benedetto ha preso una decisione? Grottammare ha abbaiato alla luna ma poi ha preso la decisione a norma di legge. San Benedetto caro sindaco si serva del personale che ha e faccia quello che deve fare come ente di maggioranza relativa. Mettiamo in atto quello che lei ha votato con noi, qui stiamo a rappresentare gli interessi dei cittadini.

ANTIMO DI FRANCESCO (Pd): “I risultati della riorganizzazione della macchina comunale non li vediamo. Iniziano ad essere troppe le sentenze che vedono l’ente soccombente. Chiederei a quanto ammonta il fondo rischi contenzioso. Vi chiedo anche di far lavorare le commissioni comunali su questo, altrimenti le commissioni non servono a niente, e questi temi possono essere approfonditi nella commissione Bilancio. Chiedo: se domani arrivasse una sentenza per importi rilevanti, siamo sicuri di non mettere a rischio la stabilità finanziaria dell’ente?”

GIANNI BALLONI (FRATELLI D’ITALIA): “Non è che ne perdiamo tante, è che a volte si può arrivare ad un accordo se l’altra parte vuole. Sulla Picenambiente la diffida mi è sembrata poco opportuna, non si capiva quale potesse essere il timore, mi aspettavo però un complimento maggiore, se Piergallini ha fatto un giro di parole per dire che aveva ragione San Benedetto ma non gli veniva perché avrebbe dovuto fare un complimento ad una forza politica diversa, noi qui a San Benedetto possiamo farci un applauso”.

RISPONDE ASSESSORE ANDREA TRAINI: Il Fondo Contenzioso al nostro arrivo era davvero bassissimo. Cosa accadrebbe se perdessimo tutti i contenziosi? Io appena arrivato ho dovuto riconoscere un debito fuori bilancio per la causa Ferri del 1998, io facevo la terza media. Noi le cause non le abbiamo aumentate, non sono lievitate. Poi però si mettono in evidenza le cause che perdiamo, ma ci sono anche quelle che vinciamo, alcune anche rilevanti. O siamo obiettivi, vero che il consigliere di opposizione deve pungolare, ma bisogna essere anche onesti. Prima in consiglio comunale non si discuteva dei debiti fuori bilanci. A San Benedetto soltanto dal 2014.

Noi non abbiamo il cilindro magico, ma stiamo facendo il massimo per migliorare. Negarlo sarebbe scorretto.

Ad oggi abbiamo 450 mila euro i soldi stanziati nel Fondo Contenzioso, ma vi assicuro che in passato non c’erano tutte queste somme. Noi li abbiamo aumentati, da 250 mila e vorremmo aumentarlo in futuro, a 500 mila e poi aumentare.

REPLICA DI FRANCESCO: Dalla sua risposta si vede che manca di equilibrio. Lei deve avere rispetto dei consiglieri ed essere più obiettivo. Smettiamola di guardare il passato, siamo a due anni e mezzo di mandato, a gennaio si inizia il girone di ritorno. Quando lei interviene, questo modo di sentirsi sempre sotto processo, non va bene. Dopo due anni e mezzo dovrebbe sapere che in politica si può essere incudine o martello, ribadisco nel mio intervento non banale come lei ha sottolineato, che è necessario un lavoro di analisi e studio dei debiti fuori bilancio in commissione. Voteremo contrari.

REPLICA DE VECCHIS: “Cerco di rimanere in tema. Il cambiamento non è rimproverare di chi ha governato in passato di essere causa dei misfatti che si compiono oggi. In 10 minuti di risposta dell’assessore non ho mai sentito la parola ‘responsabilità’. Se sbagliamo, continueremo a sbagliare, tanto nessuno sa niente. E allora fra qualche anno qualcuno si troverà ad avere a che fare con i vostri guai. Ma se non cambiate il modus operandi, perché lo state subendo, girate le palline e l’organizzazione senza cambiare i principi, non saprete qual è la responsabilità. Perché devono pagare i cittadini? Accertamento delle responsabilità, per cambiare l’amministrazione bisogna governarla, altrimenti fate gli stessi danni dei precedenti.

REPLICA BALLONI: Io in senso astratto potrei anche condividere quello che viene detto ma la responsabilità di questa sentenza di chi è, cosa potremmo fare. Si legge: “sentenze esecutive e che in ogni caso vanno rispettate”. Adesso il voto si è confuso: non è che noi possiamo votare contro 22 mila euro dovuti per una sentenza. Oggi ci sono documenti che dobbiamo rispettare. Il nostro voto sarà favorevole.

15 voti favorevoli, 3 contrari, 2 astenuti: approvato punto 4.

PUNTO 5: COMUNICAZIONE PRELEVAMENTO FONDO DI RISERVA

PUNTO 6: MOZIONE DI TONINO CAPRIOTTI ED ALTRI, AZIONI PER LA QUIETE CITTADINA: “Questo non è un tema di destra o di sinistra. Ma abbiamo un problema come portoni e auto rotte, sporcizia, ragazzi che si divertono tutta la notte a suonare i campanelli. Un’altra situazione degenerata è il parcheggio degli scooter in via Mazzocchi. D’estate ci sono 100 motorini. Una delle proposte a costo zero e che risolverebbe il problema è di spostare il parcheggio di 300 metri. Immaginate cosa accade alle 3 di notte quando tutti quei motorini vengono accesi. Chiediamo che siano spostati nella zona tra il Faro e il Geko. Ricordiamo poi che il decreto Minniti ha liberato le mani ai sindaci. Pensate ci sono attività che chiudono alle 6 di mattina, chiamate a polizia e carabinieri si susseguono continuamente. 

Signori, io ho apprezzato alcune iniziative di questa amministrazione ma dobbiamo dare atto che l’esposto presentato dai residenti, di un paio di mesi fa, testimonia che il problema persiste. Spero che in questo consesso si possa affrontare la questione serenamente, fare una mozione unitaria, dire con chiarezza quello che sta avvenendo.

Sappiamo qual è il territorio di riferimento di San Benedetto, ma ad esempio in confronto ad Ascoli abbiamo molte meno forze dell’ordine con il doppio delle attività di attrazione.

Chiediamo anche che si facciano delle iniziative a favore dei ragazzi, eventi culturali.

GIORGIO DE VECCHIS: Abbiamo una città reale di 160 mila abitanti. Se il sabato sera e venerdì sera servono le forze dell’ordine a San Benedetto, allora devono venire. Ci sono squilibri tra forze assegnate e popolazione. Occorre che il ministero intervenga, se il Comune mette 5 vigili in più che girano non possiamo fare più di tanto. Ci vuole il presidio coordinato con lo sforzo delle videocamere. Inutile far stare i carabinieri a Civitella dove non c’è nessuno mentre a San Benedetto girano magari duemila persone molte delle quali ubriache. Se i celerini garantiscono i cittadini allo stadio, perché non devono farlo al centro di San Benedetto. Anche alle partite non ci sono sempre gli scontri, e non è detto che li prevengano come abbiamo visto. Questo fenomeno è sempre più dilagante e per cambiare occorrere prendere provvedimenti dal punto di vista urbanistico.

FLAVIA MANDRELLI (ARTICOLO UNO): Nel momento in cui ho persone sobrie, o abbastanza sobrie, che partecipano ad iniziative culturali, questo è un deterrente importante rispetto a quel che avviene. E di questo ci eravamo impegnati a fare due anni e mezzo fa. I soldi impegniamoli prima in questo. Il punto non è mandare i celerini.

GIANNI BALLONI: Apprezzo il tono pacato del collega Capriotti. Ma attenzione, io sono un po’ preoccupato: stiamo parlando di ridurre gli orari dei locali, di militarizzare una città. Dobbiamo conciliare qualcosa di attuabile con il controllo. Abbiamo citato il Ministero e le Forze di Polizia. Il decreto Minniti ha dato astrattamente i poteri al sindaco senza dargli i mezzi. Il sindaco più di incontri con Prefetto e Ministero non può fare. Noi dobbiamo fare anche un discorso sulle famiglie, è un discorso complesso, con questa mozione facciamo sì che i giovani abbiano una educazione.

Anche io sono andato a sbattere ad una certa età perché facevamo le gare, anche io mi sono ubriacato al liceo, anche io ho urinato davanti ai portoni (*leggi in fondo le sue precisazioni dette alla stampa nel finale).

ANDREA SANGUIGNI (RIPARTIAMO DA ZERO): Apprezzo il coraggio e la sincerità di Balloni. A me sembra che il poco che si sta facendo stia rincarando le tasse, con controlli, polizia, videocamere, ma non risolviamo il problema. Invece qualcosa si può fare, ad esempio incentivando gli chalet per restare aperti anche d’inverno, i locali del centro con piccoli concerti.

PIERFRANCESCO TROLI (SIAMO SAN BENEDETTO): Fantastico, non si è discusso della mozione. Sappiamo della mancanza delle forze dell’ordine, ma non deriva dal Comune. Chi è intervenuto non conosce il problema della movida molesta. Quando nel 2011 il comitato di quartiere che presidevo si è insediato e proponeva il problema all’Amministrazione, bisogna dire che nessuno del Comune si presentava. Solo una persona.

Ditemi che il problema non si risolve con un colpo di spugna, che tutto sia perfettibile, ma non si può presentare una mozione che invita a fare, perché con tutte le difficoltà che ci sono il Comune sta facendo.

Io vi dico che ci sono pub in centro e locali in centro che vendono bicchieri di birra a 6 euro e cocktail a 6,7, 8, 12 euro, che non hanno il problema della movida molesta. Quelle attività commerciali hanno solo da guadagnare se si chiudono i bar che vendono ad 1 euro. Il problema può essere sociale e su quello siamo d’accordo. Per le telecamere siamo passati da un fondo di 29 mila a 1 milione di euro, non si può dire che non stiamo facendo nulla.

Sfido chiunque a dire quante volte è stato riunito il Comitato Ordine e Sicurezza prima di questa amministrazione.

VALERIO PIGNOTTI (FORZA ITALIA): Come consigliere più giovane credo sia importante intervenire. Il problema Movida va visto anche in funzione positiva. Io respingo al mittente questa mozione, fatta in questa maniera impurtanto a questa Amministrazione il discorso Movida mi sembra irrisorio. Tutti noi sappiamo che dentro le Amministrazioni pubbliche c’è troppo personale, e adesso invece pensano di assumere nuove persone.

Ad Ascoli le attività produttive si lamentano perché al centro c’è il deserto più assoluto, allora ringraziamo il cielo perché ci sono questi imprenditori che tutti i giorni e in tutti i modi evitano azioni incresciose verso i cittadini. Voi presentate una commissione in consiglio comunale per fare passerella e fare polemica, questo bisognerebbe discuterlo in Commissione.

Vi chiedo di lavorare insieme e non di fare mozioni pretestuose. Forza Italia voterò negativamente.

ROSARIA FALCO (GRUPPO MISTO): Pignotti parla di gioco delle parti, ma ecco, è la democrazia. Siamo liberissime di presentare mozioni anche se a voi sembrano scontate. Poi dite che state facendo un sacco di belle cose, tavoli, confronti. Ma il confronto che Pignotti chiede di fare, dove dovremmo farlo? La commissione ha un oggetto e un ordine del giorno, non credo che nella commissione lavori pubblici possiamo parlare di sicurezza, se non possiamo farlo nella sede istituzionale.

Io in campagna elettorale mi sono esposta anche contro la posizione dell’attuale amministrazione, cioè rompevo le scatole, perché sostenevo che la movida era una risorsa per una città di mare. Non invidio i giovani di adesso, purtroppo ci sono dei personaggi che approfittano per sfogare istinti repressi e a volte malavitosi.

Abbiamo tutte le carte come popolazione e afflusso per chiedere e pretendere più soggetto preposti alla sicurezza ed estendere gli orari. Non possiamo addossare tutte le colpe agli esercenti che devono rispettare le leggi certamente. Qual è sennò l’alternativa? Venire in Comune tutti i cittadini arrabbiati. Non dico che l’Amministrazione non stia facendo nulla, ma qualcosa nell’ingranaggio non funziona.

Una volta si andava il pomeriggio in discoteca, si tornava a casa anche con un certo timore dei genitori. Io questa cosa che si urinava sui portoni un tempo è la prima volta che la sento (il consigliere Balloni, sorridente, smentisce di averlo detto, ndr).

ANTIMO DI FRANCESCO: Caro sindaco, questa maggioranza ha la sindrome della minoranza. Per ogni problema si fa riferimento a chi c’era prima, addirittura al 2010. Io ricordo che quando ci insediammo nel 2006 dopo il commissario prefettizio, rari riferimenti a chi c’era prima (De Vecchis scherza: Perché aveva fatto bè”, ndr).

Questa mozione cerca di contrastare fenomeni legati alla sicurezza. Mi riferisco anche a te Pierfrancesco che hai conosciuto bene i problemi della movida molesta. Quindi cerchiamo soluzioni migliorative. Sulla sicurezza non siamo noi che diciamo che c’è un problema, lo dice il sindacato di polizia intervenuto più volte a mezzo stampa. Io non dico che il problema della sicurezza è causato dal sindaco Piunti, ma dico che nei tavoli dove si discute il tema della sicurezza della nostra città deve avere più peso turistico e battere i pugni sul tavolo. Non è possibile che non di dirottino le risorse da noi, ci sono comuni, anche fuori dalla nostra provincia, che hanno ottenuto un potenziamento.

La commissione sicurezza, che non si riunisce da un po’ di tempo, ha affrontato alcune problematiche, ma io voglio essere concreto. Se crediamo in questo progetto sicurezza, in cosa investiamo? Io ho fatto una proposta di fare un tavolo con i giovani.

CARMINE CHIODI (PIUNTI SINDACO): In questi tavoli, mi sento di dire, che dobbiamo essere più pregnanti e precisi. Abbiamo assistito ad una partita di Coppa Italia, Samb-Rimini (intende Fano, ndr), dove c’erano 300 spettatori e 450 celerini. Io ho notato un po’ di imbarazzo e contraddizione negli interventi precedenti di alcuni consiglieri, si dice che occorre bastonare il povero operatore e dall’altro si dice che occorre preservare una economia.

Questa amministrazione sta facendo, a partire dai dehors, connesso al tema movida. Qualcuno in commissione ha detto cose un po’ opposte, noi stiamo intervenendo, noi non lo facciamo per punire qualcuno o qualcosa, lo facciamo perché siamo convinti che una gestione di questo settore anche in maniera diversa porti ad un miglioramento complessivo della città. Fare spicciolo populismo a lungo andare non porta niente a nessuno.

Non sono d’accordo sul fare aprire gli chalet d’inverno perché è libera imprenditoria, ognuno fa quel che vuole.

EMIDIO DEL ZOMPO (LEGA): La Lega e Salvini hanno già attuato l’aumento delle forze di polizia. Sugli impianti di videosorveglianza il comune ha beneficiato di un finanziamento molto importante arrivato dal governo. Il Comune ha già consentito e sarebbe auspicabile lo spostamento dei locali nella zona portuale della città. Io sono soddisfatto di quello che sta facendo l’Amministrazione.

STEFANO MUZI (FORZA ITALIA): Dobbiamo perfezionare determinati aspetti, questa mozione ha creato delle crepe nella minoranza, prima di tutto mediatica, perché ho saputo di questa mozione dalla stampa. Mozione frettolosa, ho visto delle correzioni a penna sulla nomenclatura delle vie. Io spero che venga bocciata perché l’Amministrazione sta fronteggiando, non risolvere in toto, questo tipo di problema.

PASQUALINO MARZONETTI (GRUPPO MISTO): Il termine Movida non può essere associato assolutamente al verbo molestare. Non mi sarei mai aspettato che il Pd firmasse questa mozione: cari amici dell’opposizione avevo pensato che il gruppo della Lega si sia spostato da voi. Coprifuoco, aumento vigilanza urbana armata, e soprattutto indicando le zone fuori dal centro dove fare movida.

RISPONDE IL SINDACO PASQUALINO PIUNTI: Ho visto tanto cerchiobbottismo, volontà di frenare le molestie e non punire gli esercenti. Vi assicuro che il consigliere Balloni non ha mai fatto quello che ha detto. Alla fine questa mozione tratta di spostare un parcheggio per i giovani da una parte all’altra. 

E io vi dico: il parcheggio per i giovani resta lì dov’è. Lo scooter è l’unico mezzo per i giovani.

Non abbiamo sindrome della minoranza ma voi avete la sindrome del parente povero. Abbiamo istituito due commissioni, e per qualcuno il problema della mancanza di cultura sarebbe colpa del presidente della commissione cultura?

Le questioni che avete sottolineato come la partita Samb-Rimini riguardano l’Osservatorio per la Sicurezza, non il sindaco, lo stesso Osservatorio che voleva spostare qui una partita dell’Ascoli.

Io prendo consigli dalle persone informate e i dati di questi giorni dicono che c’è un miglioramento sui dati della sicurezza. Io non sono il sindaco di Scampia, perché questo è emerso. Sono il sindaco di una città dove erano stati stanziati 29 mila euro per la videosorveglianza, invece abbiamo stanziato quasi 500 mila euro e ottenuto un finanziamento ancora superiore, e così abbiamo 1 milione per videoserveglianza in tutta la città.

Lavoriamo tutti insieme, ricordando che tra il diritto al divertimento e il diritto al riposo sarò sempre a favore del diritto al riposo. Io all’inizio del mio mandato ho incontrato tutti gli esercenti e li ringrazio per la loro professionalità per l’informazione che divulgano.

Se arrivano proposte migliorative ci siamo e la porteremo all’attenzione della città.

Clamorosamente la mozione presentata da Capriotti viene poi ritirata e non votata perché Capriotti è soddisfatto della discussione.

Precisazioni di Gianni Balloni: esistono sempre frange lunatiche difficilmente gestibili, se dimentichiamo quali sono le pulsioni giovanili che esistono da sempre, ci mettiamo solo dalla parte degli adulti maturi e saggi. Io intendevo la situazione generale e non mia individuale, io ho usato il termine “io” quasi come avvocato per immedesimarmi nella parte della gioventù.

Ho detto “l’ho fatto io” per dire l’abbiamo fatto tutti, perché la statistica sociologica ci dice che c’è una parte dei giovani che reagisce così. Il problema è che dobbiamo limitare i danni di queste frange. Servono più forze di polizia. Se invece diciamo che a 17 anni non esisterà più nessuno che si ubriacherà, allora non siamo seri.

Chiaro che ho usato una iperbole, era tutto legato ad un contesto che ci tengo a ribadire, non banalizziamo la discussione, io ho usato l’ironia nel mio discorso.