RIPATRANSONE – “Da opposizione garantiamo sempre una trasparenza nitida sia nelle cose buone sia in quelle meno. Apprezziamo le iniziative natalizie indette per quest’anno dall’amministrazione di Ripatransone, è stato sfruttato anche un finanziamento dalla Camera di Commercio, ma nel nostro amato Borgo ci sono ancora tante cose da rivedere e che non vanno”.

Così, in un’intervista rilasciata a Riviera Oggi, gli esponenti di Progetto Paese Antonio De Angelis, Roberta Capocasa e Luca Vitale che hanno tracciato un bilancio sui primi mesi della nuova amministrazione guidata da Alessandro Lucciarini De Vincenzi, eletto nel giugno scorso.

“Apprezziamo anche l’idea dell’Albergo Diffuso, era nel nostro programma elettorale d’altronde – affermano i tre – noi ci basavamo sul progetto esistente a Corinaldo per agevolare il turismo anche nell’entroterra e non solo sulla costa. Bisogna risolvere qualche problema per la fattibilità ma pensiamo si possa fare anche da noi”. Le parole ‘dolci’ da parte della lista civica Progetto Paese per la giunta di Lucciarini terminano qui.

Pensieri sul sindaco? Qual è il vostro rapporto con il primo cittadino?

“Ci aspettavamo un comportamento diverso. Non risponde alle nostre domande in Consiglio Comunale ma neanche in altri contesti. C’è una certa arroganza da parte sua e notiamo una metodologia sbagliata non solo nella comunicazione ma anche nel rapporto con dipendenti e dirigenti comunali. Scherzando fra noi, diciamo che abbiamo preso il Lucciarini sbagliato (n.d.r. riferimento a Valerio, sindaco di Offida e cugino del primo cittadino ripano). Inoltre troppi Consigli straordinari, fino ad ora non se ne è svolto uno coi tempi ordinari: così si riducono i tempi di convocazione. C’è disorganizzazione e scarsa comunicazione. Poi qui non abbiamo Commissioni da oltre dieci anni”.

Qualche paragone con i sindaci passati?

Paolo D’Erasmo nel primo mandato si è comportato bene. Nel secondo, probabilmente perché sapeva che non avrebbe potuto continuare, è stato superficiale in certi aspetti. Su Remo Bruni possiamo dire che non ci siamo accorti che fosse sindaco. Anzi, purtroppo sì dato che il centro storico è martoriato per colpa sua. Ubaldo Maroni è stato invece un bravo primo cittadino, al Borgo ci teneva davvero e aveva fatto qualcosa di concreto”.

Quali sono per voi eventuali carenze e problemi di Ripatransone?

“Dopo il sisma, ma anche prima, sono state chiuse strade ma anche luoghi pubblici come il teatro e il Palazzo Bonomi-Gera (n.d.r. chiuso un anno e mezzo prima del terremoto per infiltrazioni dall’esterno). A Ripatransone si mettono divieti e basta. Non si pensa al ripristino. Il teatro è stato ristrutturato e riaperto nel 2014 ma a gennaio 2016 è stato nuovamente chiuso per problemi legati alla neve. Il paradosso è che rimane aperto per riunioni, visite e matrimoni ma non per gli spettacoli. Inoltre il teatro è stato vittima di recente di vandalismo e piccoli furti. Il ripristino non avviene, dicono dal Comune, perché mancano soldi. Va bene la crisi economica ma bisogna rimboccarsi seriamente la maniche e ripartire non solo dal turismo. Qui si rischia lo spopolamento, nel giro di due anni il paese ha perso circa 200 abitanti. Altri problemi riguardano le condizioni pessime del campo da tennis, le case popolari non completate che potrebbero portare cassa e una delibera su venti parcheggi che per nove anni al costo di 4500 euro se paghi subito in contanti oppure annualmente con 1200 e alla fine si pagherebbe oltre 10 mila euro, alla faccia dell’equità sociale”.

Sulla questione sicurezza avete qualcosa da dire?

“Sinceramente non esiste una percezione di paura nel centro storico, non si registrano particolari furti, solo episodi sporadici di vandalismo. Certo se il decoro urbano continuerà a peggiorare potrebbe aumentare il rischio. La criminalità colpisce per lo più la zona industriale lungo la Valtesino e in qualche villetta fuori dal Borgo. Il Comune ha ottenuto 50 mila euro dal Governo per la videosorveglianza, anzi 35 mila dato che 15 verranno messi dall’amministrazione. Bisognerà capire dove saranno posizionate le telecamere”.

Qual è la vostra opinione sull’Ospedale Unico?

“Ad agosto il sindaco aveva votato per Spinetoli senza confrontarsi con noi della minoranza ma anche con la stessa maggioranza. Ci chiese poi scusa per il mancato confronto, aveva agito di pancia. Quando poi ha appoggiato il pensiero ‘Piunti-De Vecchis’ gli abbiamo detto che era stato folgorato sulla via di Damasco come San Paolo. Per noi San Benedetto deve avere un buon presidio dato la sua posizione strategica. Gradiremmo un trasferimento del plesso sambenedettese rispetto a dove si trova adesso. Lo preferiremmo in zona Porto d’Ascoli, facilmente raggiungibile da autostrada, Salaria e superstrada”.

I vostri obiettivi nel 2019.

“Vorremmo una collaborazione più stretta con l’amministrazione, la riapertura di strade e luoghi simbolo e una manutenzione ordinaria. Anche una metodologia diversa per la scelta di operai, dirigenti e dipendenti. Vorremmo riportare Ripatransone ai fasti di un tempo, quando la gente veniva nel nostro Borgo per numerosi appuntamenti culturali, teatrali e musicali”.