GROTTAMMARE – Torna a far discutere la questione relativa alla raccolta differenziata. Da sempre lo schieramento pentastellato polemizza contro l’Amministrazione Piergallini sulla gestione dei rifiuti, soprattuto in riferimento alle norme igieniche collegate all’utilizzo dei mastelli.

“Sul metodo utilizzato dal Comune in tutto il territorio grottammarese – dichiara la capogruppo 5 Stelle Alessandra Manigrasso – non possiamo non rimostrarvi le lamentele sollevate dalla maggioranza dei cittadini, per la mancanza delle più elementari norme igieniche.

È impensabile riportare in casa un contenitore rimasto ore o,  addirittura, l’intera notte in strada, questo comporterebbe un serio pericolo di trasmissione infettive per via delle esecrezioni e secrezioni umane che si ravvisano sui nostri marciapiedi. Riportare in casa questi contenitori crea infatti pericolo igienico e un conseguente spreco acqua potabile. Provate a ragionare su quanti mastelli PienAmbente ha distribuito nella città dove la stessa opera”.

“A tal proposito – continua la consigliera – entra nella nostra riflessione il ruolo di Ciip Spa che ci invita a moderare l’uso dell’acqua potabile, vista la crisi idrica ormai imminente causata dal terremoto 2016 e da un autunno 2018 praticamente secco.

Ciip non può sostenere l’utilizzo razionale di acqua  e poi rimanere in silenzio dinanzi ad una differenziata che per la sua corretta applicazione e  per una corretta igiene famigliare richiede un uso enorme di acqua potabile.  Per evitare lo spreco torniamo a suggerire di sostituire i mastelli con i sacchetti con il codice a barre”.

“Inoltre, sempre nella critica al metodo, non possiamo esimerci dall’evidenziare che più mastelli in un’abitazione portano via spazio vivibile. Le abitazioni oggi avendo dimensioni più ridotte rispetto al passato non possono avere spazi da adibire a piccole isole ecologiche.

“Infine – Conclude la Manigrasso – possiamo affermare che la raccolta differenziata con l’uso dei mastelli può essere avanzata soltanto in alcune zone della città, ci riferiamo a quelle abitazioni provviste di giardini dove il posizionamento dei mastelli non incide sulla vivibilità quotidiana delle famiglie e per l’igiene degli stessi non si rende necessario il ricorso all’uso di acqua potabile.

La tendenza  dei comuni di dare carta bianca ai gestori è divenuta consuetudine. Se non si prenderà pian piano le distanze dal modello unico si otterranno risultati scarsamente soddisfacenti dal punto di vista della qualità della differenziata”.