PORTO SANT’ELPIDIO – Nella serata del 17 dicembre i carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Fermo hanno eseguito unn’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Fermo: nei guai due donne e un uomo (già ristretto in carcere).

I militari a Porto Sant’Elpidio hanno tratto in arresto madre e figlia (53 e 34 anni, di origina campana e casalinghe) con l’accusa di detenzione e spaccio continuato in concorso con un quarantatreenne del luogo, già arrestato il 29 novembre scorso nell’ambito della stessa inchiesta odierna.

Le indagini erano finalizzate a contrastare lo spaccio ed il consumo di sostanze stupefacenti sulla costa tra Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio e il capoluogo. Individuata e smantellata l’illecita e proficua attività criminale, che certamente operava sul territorio da diverso temp,o e riforniva diversi consumatori nel fermano.

I ripetuti appostamenti e pedinamenti, che avevano già permesso di arrestare, il 28 novembre scorso l’uomo sorpreso mentre cedeva un involucro di cocaina, hanno portato la luce sul sodalizio composto dai tre arrestati e anche circa l’importante e regolare approvvigionamento di sostanze stupefacenti e delle numerose cessioni ad altri individui nel corso del 2018 e fino a tutto il mese di novembre scorso.

L’abitazione utilizzata dall’uomo e della quale aveva la piena disponibilità (considerato il possesso delle chiavi di casa e di effetti personali ritrovati dai Carabinieri nel corso del suo arresto) era condiviso dalle due donne che, in quei giorni, occasionalmente si trovavano fuori città, e che garantiva loro solo temporaneamente l’impunità ma che, tuttavia, non le ha sottratto dalle loro responsabilità, visti gli elementi raccolti circa il loro pieno coinvolgimento nell’attività di spaccio,

Gli investigatori chiedevano ed ottenevano dal Gip del Tribunale di Fermo la massima misura cautelare, permettendo anche di identificare, nel tempo, quindici acquirenti.

Al termine delle formalità la madre è stata condotta nel carcere di Pesaro, mentre la figlia è stata accompagnata presso la propria dimora in regime di arresti domiciliari, con il divieto di rapportarsi con persone diverse da quelle con cui stabilmente convive.