SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Polizia di Stato, al termine di lunghe indagini durate oltre un anno e coordinate e dirette dalla Procura di Ascoli Piceno, ha sgominato una pericolosa organizzazione, composta prevalentemente da cittadini tunisini, che riforniva di eroina il mercato della Riviera Picena. L’operazione “Boxer”: nei guai sei tunisini, due ascolani e un sambenedettese.

Da qualche tempo si aveva avuto modo di constatare un’allarmante recrudescenza dello spaccio di eroina, droga ritenuta fino a qualche tempo fa “demodé” ed appannaggio delle classi sociali più basse, surclassata dalla più “modaiola” cocaina.

Riscontri sul territorio avevano invece fatto emergere una prepotente ribalta dell’eroina, ormai utilizzata in maniera trasversale, specialmente da giovanissimi.

Operazione “Boxer”, il filmato della Questura di Ascoli

L’enorme pericolo sociale di tale droga induceva gli investigatori della Squadra Mobile a rivolgere la loro attività su tale fenomeno, accertando che ormai il monopolio del mercato dell’eroina era ad opera dell’etnia tunisina, da sempre ben presente sulla riviera sambenedettese.

Le prime indagini facevano emergere come gli spacciatori tunisini facessero “proselitismo” tra giovani tossicodipendenti italiani, inducendoli a condotte di spaccio dietro promessa di consegna dello stupefacente a loro necessario: l’alta assuefazione e dipendenza di tale droga induceva le giovani vittime a ripetute e continue cessioni di dosi ad altri tossicodipendenti.

Ricostruita tale allarmante dinamica, composta da evidenti prove di reato e importanti risultanze investigative, la Procura di Ascoli Piceno ha richiesto all’Uffico del Gip del capoluogo l’emissione di svariate misure cautelari personali al fine di stroncare il gruppo criminale indicato: richiesta pienamente accolta.

Contemporaneamente all’esecuzione delle misure, sono state effettuate molte perquisizioni domiciliari finalizzate a riscontare quanto acquisito nell’indagine.

Alle ore 12 dell’11 dicembre presso la Sala Riunioni della Questura di Ascoli Piceno, si è svolta una conferenza stampa in cui sono stati illustrati nel dettaglio le dinamiche dell’indagine e i risultati dell’operazione.

Nove le persone fermate (età dai 24 ai 54 anni): cinque tunisini (irregolari, senza fissa dimora e con precedenti e un ascolano sono finiti in carcere. Ai domiciliari un tunisino (unico dei sei regolare sul territorio, in Abruzzo, e senza precedenti), un’ascolana e un sambenedettese. L’inchiesta è partita un anno fa con un arresto al Sert di Ascoli e da lì, con le successive immagini, è stata scoperta la banda e l’organizzazione criminale. Al blitz hanno partecipato anche agenti della Questura di Teramo e Fermo dato che la cocaina veniva smistata, in parte, anche in quei territori.

La “base” era a San Benedetto in un casolare situato nei pressi della contrada Valle Forno. Sequestrati oltre 2 chili di eroina.

La sostanza stupefacente è ultimamente la più “gettonata” fra gli avventori. I controlli proseguiranno insieme anche ai carabinieri del Comando Provinciale anche nelle festività natalizie e di fine anno.