SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un altro drammatico racconto della realtà dell’Ospedale di San Benedetto. Dopo la testimonianza della dottoressa Fiorella De Angelis (presidente dell’Ordine dei Medici provinciale) di appena un paio di mesi fa, la Commissione Sanità di San Benedetto stavolta riceve in audizione due dipendenti del Madonna del Soccorso… Più un altro, per così dire, “anonimo”.

Invitati a sedere al tavolo politico, a tirare fuori dal sacco le mille difficoltà del presidio sambenedettese sono due rappresentanti sindacali, Benedetto Torresi e Fausto Menzietti. Alla loro voce si aggiunge quella di un altro dipendente, che non essendo membro della Rsu, chiede ai presenti di restare anonimo. Ma il suo, forse più di quello degli altri due, è il racconto più crudo e senza freni.

“La dotazione organica che recentemente è stata diffusa dall’Asur parla di -56 unità per quest’Area Vasta”. Torresi e Menzietti partono da qui. Dal sottodimensionamento del personale al servizio della Sanità Picena che, rispetto agli standard, avrebbe dunque 56 persone in meno fra personale tecnico, amministrativo e sanitario. E nel conto ci sono pure 4 medici. “I reparti soffrono, i concorsi non si fanno, ci sono tanti medici con contratto a tempo determinato”. Una situazione di sofferenza che si protrae da tanto tempo. In Riviera soprattutto, tanto da portare i due dipendenti a parlare di “meccanismo che negli anni ha portato San Benedetto ad avere sempre meno servizi e quindi portandolo verso la chiusura”.

Inevitabile che il racconto del presente dell’ospedale, in una sede politica come quella della commissione consiliare, si intrecci col futuro e con i progetti per il Nuovo Ospedale. Ed ecco che qui “batte” la terza testimonianza, anonima e a sorpresa. Il dipendente X che chiede e ottiene di poter parlare seduto affianco al sindaco Piunti. “L’ospedale nuovo, di Primo Livello, deve stare dove c’è flusso e noi sulla costa serviamo fino a 800 mila persone potenziali fra residenti, turisti e persone di passaggio fra A 14 e ferrovia”. Sul filo di quello che dovrebbe essere corre anche la testimonianza di quella che è la realtà attuale e consolidata. “L’Ortopedia di San Benedetto, un reparto storico, è ridotto a un Lazzaretto” continua il dipendente anonimo “con appena 16 posti letto e un primario che non viene nominato da 6 anni (c’è un facente funzione n.d.r.). Eppure parliamo di un reparto che nel 2017 ha fatto 850 interventi, di cui 600 d’urgenza”.

E poi il racconto continua. “A San Benedetto non abbiamo la direzione amministrativa né quella infermieristica. Negli anni è andato tutto ad Ascoli. Basta un esempio” chiude il testimone speciale: “Quest’estate hanno introdotto un’ambulanza “Jolly” (una postazione Potes in più n.d.r.) e invece di metterla a San Benedetto che ha grandi flussi turistici l’hanno piazzata ad Ascoli”.