SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Che la Samb di questo periodo fosse profondamente diversa da quella che Giorgio Roselli ha “adottato” da Giuseppe Magi se ne erano accorti tutti. La sicurezza che i giocatori dimostrano in campo, unita a un gioco sempre più evoluto e al carattere che i rossoblu adesso mettono sul piatto sono la giusta cartina di tornasole di un cambiamento profondo che la gestione Roselli ha portato all’ambiente in soli due mesi. Il tutto unito ai risultati che, pian piano, stanno creando la conseguente cornice all’humus poc’anzi descritto.

Dieci punti nelle ultime quattro partite, due gol appena subiti nelle ultime cinque dicono i freddi numeri. E già da soli spiegherebbero l’evoluzione rossoblu, evoluzione rivalutata ancor di più dalle condizioni in cui si è fatta largo, fra tante assenze e un calendario non dei più comodi. C’è però un particolare che va oltre le statistiche e racconta il binario parallelo in cui sta correndo il “Treno Samb”. Stiamo parlando del lato umano di un gruppo che dà l’idea di essere sempre più unito. Non solo giocatori che finalmente si trovano a memoria in campo, ma anche uomini che stanno dimostrando quel cameratismo che, la storia dello sport ci insegna, è un condimento che spesso accompagna le grandi conquiste.

Quello che è successo al termine di Samb-Sudtirol, una vittoria ottenuta col cuore e fra mille difficoltà, racconta proprio questo aspetto. La squadra corre verso la curva col sorriso sulle labbra come poche altre volte gli è capitato in stagione. La festa di chi è sceso in campo, però, subito viene allargata a chi sta vivendo un momento, per certi versi, professionalmente drammatico. Ecco che allora i rossoblu sollevano letteralmente Davide Di Pasquale e lo portano in trionfo con loro davanti alla Nord. Come se il ragazzo, investito in settimana dalla brutta notizia della rottura del crociato che lo terrà fuori per mesi, fosse parte integrante di quella vittoria.

E poi Alessio Di Massimo. Uno che aveva tutti i motivi per rivendicare solo per sé quel momento dopo mesi difficili vissuti in rossoblu e un gol finalmente decisivo, non ci pensa un attimo e la prima cosa che fa è alzare al cielo la maglietta numero 3 di Di Pasquale. L’esempio definitivo di quanto questa Samb sia unita. Umanamente e professionalmente.