SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non il “Grand Tour” degli stranieri nelle grandi città d’arte e tra i resti della cultura classica, ma tanti piccoli “tours”, itinerari meno noti e perciò diversi da quelli frequentati dai più, alla ricerca di un’Italia nascosta.

Questo è l’obiettivo della serie targata Rai, Di là dal fiume e tra gli alberi”, nata per sviluppare un format già collaudato in programmi televisivi trasmessi da Rai Italia, Rai 5 e Rai 3.

Uno sguardo curioso quindi, a tratti impertinente, ironico e disincantato, ma sempre rispettoso dell’identità, del pensiero e della cultura degli abitanti.

Un programma televisivo in 20 puntate di 52 minuti, coproduzione Rai5 e Rai3, in onda da febbraio a giugno 2019. Tra le località selezionate c’è San Benedetto del Tronto. E a fare da “cicerone” nel luogo simbolo della Riviera, il porto, è il regista Luigi Maria Perotti, sambenedettese purosangue, che ha incontrato le varie realtà presenti sul territorio per narrare la storia e il momento attuale dello scalo.

Riviera Oggi ha colto direttamente dal regista il contesto per questa puntata dedicata all’area portuale: “Il porto di San Benedetto è stato per tanti anni il principale porto peschereccio d’Italia. La crisi della pesca e la dismissione di quasi la metà della flotta, ha spinto l’area portuale a cercare una riconversione non ancora completamente riuscita – afferma Luigi Maria Perotti – Attualmente il porto è diviso in due, la parte nord continua a mantenere la sua vocazione peschereccia. Qui attraccano le navi da pesca, qui si trova il mercato dove di notte si svolge l’asta del pescato. Le persone che qui lavorano, si vedono poco in città e passano in banchina anche il tempo libero. Si tratta di imprese spesso familiari, in cui gli uomini escono in mare a buttare le reti e le donne li aspettano in porto per vendere quello che sono riusciti a tirare su”.

Il regista sambenedettese dà spazio anche ad altri luoghi simbolo: “Il mercato ittico è il luogo in cui si gli sforzi ed i rischi presi in mare si trasformano in profitti. Le dinamiche di vendita costringono i pescatori ad una competizione molto serrata. Il pesce venduto per primo, soprattutto nei giorni in cui c’è mare mosso e molte imbarcazioni rinunciano ad uscire dal porto, raggiunge quotazioni più alte. Questo impone che ad ogni sessione di vendita ci sia una corsa a accaparrarsi la posizione migliore possibile nell’ordine di asta – dichiara – In una delle sale del mercato ittico c’è il museo di storia e civiltà marinara che racconta l’evoluzione della marineria del posto”.

Nel lavoro di Luigi Maria Perotti viene anche evidenziata la parte del porto dove ci sono molti edifici in rovina. Uno tra questi è il vecchio stadio della città, il Ballarin, attualmente in fase di demolizione: “Qui giocava la squadra di calcio con cui per anni tutta la marineria si è identificata. Ora la città ha uno stadio nuovo molto più grande e funzionale – aggiunge – Dall’abbattimento del vecchio stadio, ormai fatiscente, dovrebbe partire la riconversione di quella parte del porto, ma sono in molti ad opporsi per evitare di perdere quello che nonostante cada a pezzi è considerato un pezzo di storia della città”.

La parte sud del porto è radicalmente diversa, più culturale: “Il molo che protegge le imbarcazioni dal lato meridionale è diventato una passeggiata in mezzo al mare. Negli anni alcuni artisti hanno iniziato a scolpire le rocce che lo compongo ed è stato trasformato nel Museo del mare – conclude il regista sambenedettese – Nell’area sud c’è il porticciolo turistico, il circolo nautico, i cantieri navali e nell’area nata dall’insabbiamento dovuto alla costruzione del porto c’è il salotto buono della città, che dà verso la spiaggia ed il lungomare”.

Anche la pescheria comunale è stata parte integrante della puntata: “Ho intervistato le donne che ci lavorano e mi hanno descritto come è cambiato il loro lavoro negli anni”

Luigi Maria Perotti invita tutti a vedere la puntata (n.d.r. prossimamente sarà comunicata la data in cui sara in Tv): “Ho inserito nelle storie del porto tutte quelle che non riguardano solo il rapporto con il mare, ma quelle che si sviluppano nell’area generata dall’insabbiamento progressivo”.

Ecco le persone intervistate dal regista sambenedettese.

FABRIZIO MARIANI E’ uno degli organizzatori del simposio di scultura che ogni anno si tiene sul molo sud di San Benedetto. Ci parla di quello che rappresenta il molo per la città e come è nata l’idea di trasformarlo in un centro d’arte.

GIUSEPPE STRACCIA Artista autodidatta, vive a Pagliare, un paese dell’entroterra e ha deciso di realizzare delle opere in marmo sul molo. Lo seguiamo mentre realizza un’opera.

PIETRO RICCI (PESCATORE) Viene da una famiglia di pescatori. Possiede una piccola imbarcazione con cui ogni giorno si reca a pescare con il fratello. A terra li aspetta la mamma che ha il compito di vendere il loro pescato.

AUGUSTO TORQUATI (DIRETTORE MERCATO ITTICO) Spiega come funziona il mercato e le dinamiche al suo interno.

ZENO ROSSI Ex pubblicitario, che ha mollato il suo lavoro per vivere il mare. Ora vive in una barca ormeggiata sulla banchina del porto turistico e vende esche per la pesca sportiva. E’ un intellettuale, cultore del mare. Ha scoperto che tra i relitti presenti nei cantieri navali c’è una nave con una storia particolare. E’ appartenuta a Maria Callas che qui veniva in vacanza. Il suo obiettivo è rimetterla in  mare ed organizzare un tour del mediterraneo con a bordo cantanti di opera lirica per farli esibire in tour nei porti più importanti.

ROBERTO CARMINUCCI E’ il gestore del ristorante del circolo nautico. Il trait d’union tra la parte turistica e quella dedicata alla pesca perché compra il pesce che poi offre sulla tavola.

ROMOLO EMILIANI Esperto velista del reparto sportivo della Guardia di Finanza, organizza corsi di vela per bambini.

GIANNI SCHIUMA Dopo aver aperto il primo locale di intrattenimento all’interno dell’area portuale, l’Atlantide, è collegato a quest’area perché fu vittima del rogo dello stadio “F.lli Ballarin” nel 1981.

COMANDANTE MAURO COLAROSSI Si è insediato da qualche mese nel Comando della Capitaneria di Porto sambenedettese

STEFANO NOVELLI-GIUSEPPE MERLINI Raccontano come il porto ha cambiato la fisionomia della costa, trasformando un borgo di pescatori in una città pioniera nell’industria ittica. Dopo la crisi della pesca, la città ha cambiato rapporto con il proprio porto che è sempre meno motore dell’economia e sempre più luogo di intrattenimento.