CUPRA MARITTIMA – Quando passate attraverso Cupra, trovate una vetrina chiusa che, fino a qualche tempo fa, era un centro di diffusione artistica ma anche sociale importantissimo per tutto il Piceno, e non solo. Parliamo della Galleria d’Arte Marconi, punto di riferimento ventennale grazie alla capacità di Franco Marconi, lo “zio”, di richiamare artisti di livello nazionale e internazionale, di lanciare invece pittori, scultori e fotografi del territorio alla ribalta nazionale. Un punto di ritrovo, confronto che di recente ha dovuto tirare per sempre giù la saracinesca lasciando un grande vuoto non solo fra gli stretti appassionati d’arte ma anche tra i tanti frequentatori.

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Foto di Catia Panciera

Catia Panciera, ad esempio, afferma “ho amato tutte le lacrime versate in galleria, tranne quelle alla notizia della sua chiusura, che ho vissuto come un lutto”. Diventata una fotografa ufficiale di tante iniziative, dopo che, verso i 30 anni, aveva “trovato nella fotografia la mia forma di comunicazione emotiva, poi sfociato in un percorso artistico costellato di partecipazioni a mostre collettive, personali e vari concorsi conclusi spesso con una vittoria”. Ma è l’incontro con Franco Marconi la scintilla: “Nel 2013 ho partecipato al concorso di Marche Centro D’Arte per la selezione di artisti emergenti da inserire nell’Expo di arte contemporanea, organizzato ogni anno con la collaborazione della galleria Marconi”.

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Franco Marconi con Catia Panciera alla Galleria Marconi

A quel punto inizia un sodalizio affettivo e professionale con Franco Marconi, “che mi vuole, prima come fotografa ufficiale di Marche Centro d’Arte e poi della Galleria Marconi”. L’Expo diventa un evento molto rilevante, che coinvolge diversi comuni della Riviera in un connubio tra arte, cultura, archeologia, cibo. Tutto finito a causa della penuria di fondi. Ma ciò non toglie che per Catia “si parla di Franco come di uno zio affettuoso che nutre e abbraccia tutti. Ma Franco è molto di più: è sicuramente una persona cordiale, aperta e solare, ma anche fortemente empatica e con una sensibilità artistica fuori dal comune. Libero da schemi e filtri, riesce a capirti, consigliarti e a trovare sempre le parole più sagge per aiutarti. Generoso fisicamente e spiritualmente, ti fa sentire importante, ti dà fiducia. In un mondo cinico ed arrivista, lui ridà fiducia nel genere umano. La Galleria Marconi era per me una chiesa, il mio luogo dell’anima dove, attraverso spunti di riflessione e al mio personale percorso introspettivo, sono cresciuta umanamente e professionalmente”.

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Un’opera di Paolo Bibi alla Galleria Marconi foto Catia Panciera

Ricorda Catia: “I vernissage erano una girandola di sensazioni tra opere, abbracci, sorrisi, nuovi incontri, performance, in un clima sempre sereno e ricettivo. I momenti che preferivo in galleria erano i pomeriggi nei quali mi occupavo della realizzazione di scatti sulle opere in esposizione. Ero sola, e in un silenzio onirico, iniziavo a dialogare con le opere, nelle quali entravo attraverso la mia reflex. Costruivo con esse un canale emotivo profondo ed intimo, durante il quale riuscivo ad ascoltare me stessa e a guardare il mondo con occhi nuovi; e dal quale riemergevo spesso in lacrime. Ho amato tutte le lacrime versate in galleria, tranne quelle alla notizia della sua chiusura, che ho vissuto come un lutto”.

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Foto di Catia Panciera, una performance collettiva di Liuba

Altro, tra i tanti – ci perdonino tutti gli altri ma la brevità di un articolo dobbiamo lavorare di sintesi – è indubbiamente Dario Ciferri, che grazie proprio al percorso intrapreso alla Galleria Marconi è diventato, dal 2006, critico d’arte.

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Foto di Catia Panciera su Dario Ciferri alla Galleria Marconi

“La Galleria ha chiuso anche se l’interesse culturale non è mancato, sia da parte degli appassionati che di alcuni Comuni. È un problema economico dovuto alla mancanza di un mercato di collezionisti qui nel territorio, e per questo la vendita di opere d’arte non è mai decollata in 23 anni di attività” spiega Dario.

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Foto di Catia Panciera, Roberto Cicchinè alla Galleria Marconi

“Io ho frequentato la Galleria a partire dal 1997, e per me è stata prima di tutto un punto di ritrovo fra amici, alcuni dei quali emersi come artisti, fotografi o fumettisti. Ad esempio parlo del fotografo Marco Biancucci, il videomaker Armando Fanelli, di Maicol e Mirco che tennero la prima mostra assoluta nel gennaio 1999 e che poi, su stimolo di Franco, si avviarono seriamente in un percorso artistico” afferma Ciferri.

Risultati immagini per maicol e mirco galleria marconi Un manifesto di Maicol & Mirco alla Galleria Marconi

Eventi con alla base la multidisciplinarietà delle arti, concerti musicali, reading poetici, hanno accompagnato negli anni la Galleria Marconi. Se nei primissimi Anni Novanta un chitarrista del giro che poi collaborò con gli Oasis si esibì in un reading proprio in Galleria (sembra con una attitudine molto british nei confronti della birra, ma “non mi chiedere i nomi che li ho dimenticati” dice Franco), risale al 1999 la prima mostra assoluta di Maria Angela Capossela, sorella del musicista Vinicio, impegnato all’epoca con uno spettacolo di “Live in Volvo” a San Benedetto: “Tornarono a Cupra ma Franco in quel momento era impegnato con la sua solita… pennichella pomeridiana e sua madre non li fece entrare in casa” ricorda sorridendo Dario.

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Foto di Catia Panciera alla Galleria Marconi

“Per Cupra è stata una perdita importante ma la perdita è per tutto il Piceno. La Galleria aveva un valore allargato a tutto il territorio che però è un po’ sambenedettocentrico, perché a volte sembra che se le attività culturali non si svolgono a San Benedetto allora è come se non esistono. Ma dobbiamo ragionare in termini di macro-area – continua – Franco è stato sempre ben voluto, anche perché prima di impegnarsi in Galleria ha lavorato come cuoco e nei pub, quindi era predisposto al contatto con il pubblico”.

Opere di Rita Vitali Rosati alla Galleria Marconi

Tra i tanti artisti che hanno attraversato la storia della Galleria Marconi – impossibili elencarli tutti – Dario ricorda Rita Vitali Rosati, Sabrina Muzi, Sonia Bruni. “Io personalmente sono entrato in amicizia con Ping Li, un artista cinese che ha esposto qui nel 2013. Con lui mi sento spesso. Certo, ci sono anche tanti artisti che magari hanno fatto una sola esposizione, qui da Franco, e poi basta”.

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Un’opera di Ping Li esposta alla Galleria Marconi

Chissà. Tutto il tempo trascorso e i tanti momenti piacevoli da zio Franco, forse torneranno. In qualche modo.

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