SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Picenambiente e lavoratori: il tavolo delle trattative resta un nodo cruciale dell’evoluzione, nel medio-breve termine, del già fragile rapporto fra la partecipata e le rappresentanze sindacali. E il 3 dicembre se ne riparlerà.

Un po’ di excursus storico. Lo scorso 9 novembre c’è stato un incontro fiume fra i vertici aziendali, la Rsu e le sigle sindacali Ugl (la più rappresentata in azienda), Cgil e Cisl. In quell’occasione si era riusciti a scongiurare uno sciopero che sembrava imminente fra le fila delle maestranze di Picenambiente. Ai nostri microfoni (CLICCA QUI) il segretario provinciale di Ugl Giuseppe Marucci aveva, a quella data, scongiurato imminenti rotture, probabilmente rassicurato dai dirigenti su un tema importante delle vertenze: quelle stabilizzazioni dei precari a cui la ditta avrebbe aperto nell’ultimo meeting.

“Restano però i nodi di fondo” ci aveva detto sempre Marucci, facendo intendere che l’opzione sciopero è tutt’altro che scongiurata visto che i lavoratori chiedono da tempo una serie di interventi all’azienda, fra i quali la pulizia dei mezzi e la ristrutturazione degli spogliatoi nella sede di San Benedetto. Inoltre è sempre in piedi la trattativa per l’accordo di secondo livello.

La notizia di oggi è che le parti si rivedranno, come detto, questo lunedì pomeriggio (3 dicembre). Il tavolo resta caldissimo e si evince anche dalle parole con cui proprio Ugl presenta l’incontro: “Quanto dirà l’Amministratore Delegato (Leonardo Collina n.d.r.) sui temi dell’incontro, sarà la cartina di tornasole di come evolverà la vertenza”. Insomma, il clima resta teso e il pericolo che i lavoratori si fermino sembra sempre dietro l’angolo.