SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una buona, buonissima, notizia. Grazie ad una collaborazione tra diverse associazioni e cooperative capeggiate da Antropos, associazione che si occupa di assistenza a persone diversamente abili, e il Comune di San Benedetto, sarà riaperto alla cittadinanza il parco di Villa Rambelli, da tempo inutilizzabile. Villa Rambelli, costruita attorno al 1870 come ha ricordato lo storico sambenedettese Giuseppe Merlini, chiamata inizialmente Villa Cerboni dal nome del dottor Angelo Cerboni, originario di Assisi e trasferitosi a San Benedetto per motivi professionali. Villa che poi, per volontà dell’ultimo proprietario, Pietro Paolo Rambelli, fu donata al Comune di San Benedetto nel 2001.

 

Dopo anni di abbandono almeno il parco, di circa 11.600 metri quadrati, tornerà nella fruizione della cittadinanza e dopo lavori di assestamento e messa in sicurezza sarà pronta ad aprirsi al pubblico già dalla prossima primavera. La convenzione, in vigore dallo scorso 6 novembre, ha la durata di tre anni. Dal lunedì a venerdì il parco sarà a disposizione per un giorno del Centro Diurno, per un giorno ciascuno con le tre associazioni coinvolte (Primavera, Insieme con Noi, Natura e Ambiente di Cupra), per un giorno con il gruppo “Il Sollievo” dell’Asur 5.

La copertina di Riviera Oggi numero 978 anno 2014 su Villa Rambelli

 

“Dopo anni di immobilismo, grazie al buon rapporto tra Amministrazione e associazioni, siamo riusciti a sbloccare la situazione per il Parco di Villa Rambelli e restituirlo alla città” afferma soddisfatta l’assessore Emanuela Carboni. Graziano Calvaresi, presidente di Antropos, aggiunge: “Riusciremo ad unire il bello con l’utile. Coi nostri volontari e le persone assistite, recupereremo il parco che sarà accessibile a tutti, riuscendo così a collegare, a 40 anni dall’approvazione della Legge Basaglia, l’utilità di una occupazione utile per persone che hanno bisogno di aiuto alla bellezza di un vero recupero di una porzione di territorio”. Il Parco infatti, “pur vicino alla Statale 16 e a ridosso dell’Ospedale, ha una dimensione tale da sembrare proiettato in una zona totalmente diversa e lontana dal caos cittadino”.

Associazioni e Terzo Settore dunque forniranno un servizio a beneficio dei ragazzi accuditi, con il benestare dell’Asur e del Dipartimento Salute Mentale, come ribadiscono il Direttore Amministrativo del Presidio Ospedaliero Massimo Esposito e il direttore del Dipartimento di Salute Mentale dottor Marco Gini. Al progetto ha partecipato anche il Comitato di Quartiere di Sant’Antonio, alcuni artisti che costituiscono un gruppo di pittura (Claudia Cundari, Assunta Cassa, Saverio Magno e altri).

Il Parco sarà adatto ad ospitare manifestazioni, mostre d’arte, presentazione di libri, esibizioni musicali. Non ci sarà che da visitarlo, il prima possibile. Sperando che magari anche la vicina e magnificente villa, che versa in cattive condizioni, venga prima o poi recuperata.