SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Intervista faccia a faccia con Mauro Persico, primario di Cardiologia riabilitativa dell’ospedale di San Benedetto o, come si conviene da un punto di vista tecnico, il direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia ad indirizzo riabilitativo.

Dopo un’onorata carriera lunga 40 anni, 38 anni dei quali passati dentro al Madonna del Soccorso, il dottor Persico si appresta ad andare in pensione. Nei 29 minuti che ci ha concesso per una chiacchierata, il cardiologo ci parla dell’ospedale che trovò nel 1980 (“la nostra era la seconda Cardiologia della Regione, dietro solo ad Ancona) e di quello che lascia (“negli ultimi anni abbiamo sofferto molto a San Benedetto, anche per la carenza di personale”).

Il dottor Persico nel suo reparto assieme a due infermieri

Interessante poi sentire il suo punto di vista sul futuro nuovo ospedale del Piceno. “Dove lo faranno non ha importanza, è fondamentale invece avere una Cardiologia non più divisa fra Ascoli e San Benedetto, ma unica, in un’unica struttura. Il paziente in quel modo sarebbe seguito dalla fase acuta fino alla riabilitazione”.

Infine anche una precisazione sulla ormai famosa U.T.I.C. A San Benedetto c’è o non c’è? Cosa c’è ad Ascoli e cosa c’è in Riviera? Questo abbiamo chiesto al primario che chiarisce una volta per tutte: “Ad Ascoli sono trattate alcune emergenze cardiologiche, quelle che necessitano dell’Emodinamica, ed è stato un miglioramento anche per i pazienti della costa che fino a qualche anno fa dovevano andare ad Ancona. A San Benedetto invece c’è la fase di riabilitazione cardiologica”.