ALBA ADRIATICA – All’alba di oggi 21 novembre, la Polizia di Stato, con personale delle Digos di L’Aquila, Teramo, Milano, Piacenza, Cuneo, della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e dei Compartimenti di Pescara, Milano Bologna e Roma, ha concluso una importante operazione per il contrasto al terrorismo di matrice jihadista.

In particolare:

a Milano, è stata data esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di l’Aquila, nei confronti del cittadino egiziano SHALABI Issam Elsayed Elsayed Abouelamayem, nato ad Eldakahlia (Egitto) in data 01.07.1996, residente a Milano in via A. Meucci 2, per i reati di cui agli art. 270 bis ( associazione con finalità di terrorismo internazionale) e 414 comma 4^ CP (istigazione e apologia per delitti di terrorismo) poiché ritenuto organico allo Stato Islamico, intenzionato di andare a combattere per Daesh ed intraneo alla macchina della propaganda di quest’ultimo.

A Teramo è stato denunciato in stato di libertà in quanto indagato per il reato di terrorismo internazionale ex art. 270 bis C.P I.O.M.A., nato ad Asiut (Egitto) il 10.5.1997, già residente a Botricello (CZ) in via A. Moro 16, di fatto domiciliato a Colonnella e al quale è stato notificato il decreto del Ministro  dell’Interno che ne stabilisce l’espulsione dall’Italia in quanto ritenuto pericoloso per la sicurezza dello Stato.

Un terzo cittadino egiziano, è stato denunciato in stato di libertà in quanto indagato per il reato di terrorismo internazionale ex art. 270 bis C.P. E. A. I. A. A., nato il 01.03.1995 in Egitto, residente a Piacenza (PC) via Mischi 16; lo stesso si trova attualmente all’estero e sono in corso fattive ricerche finalizzate al suo rintraccio.

Le indagini, estremamente complesse ed articolate, coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, sono state svolte dalla Procura della Repubblica di L’Aquila.- D.D.A.A.- Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo, che si è avvalsa delle DIGOS di L’Aquila Teramo e Piacenza, del Compartimento della Polizia Postale e Comunicazioni Abruzzo di quello della Emilia Romagna, con il contributo delle Digos di Cuneo e Milano e con il coordinamento operativo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto al Terrorismo Internazionale e del Servizio Polizia Postale e Comunicazioni.
L’attività investigativa ha avuto inizio nel dicembre 2017, portando alla luce la presenza di un ristretto gruppo di cittadini egiziani, composto da tre persone, fortemente radicalizzati, con dichiarati sentimenti di odio nei confronti dell’occidente, che ha nello SHALABI la sua figura carismatica.
All’inizio delle indagini quest’ultimo risiedeva a Colonnella, in provincia di Teramo, come dipendente della azienda che aveva in appalto le pulizie del Mc Donald’s situato in quel centro; dal 20 giugno SHALABI si era trasferito a Cuneo, mantenendo le stesse mansioni lavorative, mentre dal primo agosto il cittadino egiziano si era trasferito a Milano, dove  aveva trovato lavoro, in nero, presso una azienda per la bitumazione stradale, cambiando per ben 4 volte il suo domicilio, come rilevato nel corso dei costanti e continuativi servizi di osservazione statica e pedinamento dinamico svolti, continuativamente nell’arco delle 24 ore, da personale specializzato della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione/U.C.I.G.O.S.
Lo stesso SHALABI, infatti, in una conversazione, si dichiara pronto e disponibile a combattere ed a fare la guerra:
SHALABI “Sì, io mi auguro di andare lì ma ancora non è arrivato il momento”.
Interlocutore: Tu vai a fare la guerra insieme a loro? (fa riferimento allo Stato Islamico ndt)
SHALABI: “Sì, arriverà il momento in cui andrò a fare la guerra insieme a loro”.
E’ lo stesso SHALABI, inoltre, che fa riferimento alla possibilità di compiere azioni violente per colpire l’occidente e diffondere la Sharia:
SHALABI:….. “Se hai intenzione di fare una operazione jihadista (intesa come operazione volta a sacrificare la propria vita in nome di Allah, ndt), puoi chiederlo e stare anche un anno in attesa, potrebbero anche non chiamarti. Io conosco persone che hanno fatto domanda”.
Da una intercettazione telefonica del 1^ luglio si evince, inoltre, che lo SHALABI è perfettamente a conoscenza della esistenza di altri individui che avrebbero manifestato analogo interesse. Egli infatti afferma:
SHALABI: …ognuno di noi (dello stato islamico) si muove per conto proprio, ognuno di noi ha capito il concetto di battaglia il significato del bene e del male, ognuno percorre la via più conveniente (…)”.
Interlocutore: “Perché stai a fare tutto questo casino andando contro tutti”?
Issam: “Perché io voglio che la legge di Allah copra tutta la terra”.