SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  “Abbiamo fatto la gara che dovevamo fare contro una squadra forte come la Feralpisalò. Sono però 5 o 6 partite che stiamo facendo bene. Molto dipende dagli episodi, ma in campo ci andiamo più organizzati.” La voce narrante è quella di Elio Calderini, uno dei protagonisti della Samb 2018-19, uno di quelli che la luce ha cercato di tenerla accesa anche quando le cose andavano male.

E sul periodo nero vissuto dai rossoblu, e forse ora alle spalle, l’attaccante torna con sincerità. “Le cose sono cambiate ma non è questione di modulo. In campo ci andiamo più organizzati e facendo quello che vuole il mister. Un conto è dare 20 metri agli avversari, un conto è stare loro col fiato sul collo. Poi San Benedetto è una piazza caldissima e esigente, in cui ti rialzi o ti rialzi. Siamo stati bravi a risalire la china perché stare qui è tosta per quelli esperti, figuriamoci per i tanti giovani che ci sono”.

Mai insufficiente quest’anno Elio Calderini che il suo l’ha sempre fatto. Manca però il gol. “Con mister Roselli ho fatto 10 gol (a Cosenza nel 2014-2015). Fare gol spesso è questione di fortuna, ti può capitare di stare a secco per dieci partite e poi segnare sempre per altre cinque, il calcio è così”.

Calderini, che è conscio che la strada non è in discesa (“Non abbiamo fatto ancora nulla, il peggio deve venire”) mette anche nel mirino la Triestina: “Oggi l’abbiamo studiata con i video, sappiamo che sono organizzati e che dovremo stare attenti alle ripartenze ma in questo momento siamo ben coperti, domenica la Feralpi non ha tirato mai in porta. Sappiamo che sarà una partita difficile, ma d’altronde partite facili non esistono”.

Chiosa finale pure sul nuovo acquisto Vedran Celjak. “Lo conosco, l’anno scorso era all’Alessandria e l’ho incontrato 5 volte fra Coppa e campionato (Calderini era nello stesso girone, alla Viterbese). E’ esperto, forte e ha gamba sulla fascia”.