SAN BENEDETTO DEL TRONTO  – “Apprendiamo con sconcerto che, dopo anni di incuria, in cui il nostro antico stadio è tornato utilissimo solo in campagna elettorale, all’improvviso, guarda caso in coincidenza con le opere di smontaggio dei capannoni adibiti a ricovero per i carri carnevaleschi, completamente staccati ed autonomi rispetto alla struttura del Ballarin, si sarebbe manifestato un tale pericolo nello stato dei luoghi da giustificare forse un abbattimento integrale della tribuna ovest, con l’utilizzo dei fondi accantonati per la demolizione della curva nord e della tribuna est” a parlare è il gruppo di Rosaria Falco, Marco Curzi e Bruno Gabrielli, che torna sul caso Ballarin pochi giorni dopo l’ultima uscita.

In bilancio sono stanziati circa 28o mila euro, ma le opere urgenti di demolizione di questi giorni faranno lievitare le fatture. “La rilevante maggiore onerosità delle opere eseguite in via di urgenza e la mancata pubblicazione di un bando che assicuri il migliore impiego possibile dei soldi pubblici, riteniamo possano essere giustificati solo da verifiche e perizie eseguite in maniera rigorosa e condivise con tutti i consiglieri eletti dai cittadini, che hanno il diritto di capire il percorso preso dall’Amministrazione e le sue motivazioni” scrivono ancora i tre consiglieri che chiedono urgentemente di poterne discutere in commissione Lavori Pubblici in cui “analizzare la relazione dei Vigili del Fuoco e la perizia redatta dai tecnici, onde mettere in pratica una vera condivisione e partecipazione che renda chiaro e trasparente il percorso seguito dall’Amministrazione su un argomento così delicato e caro ai sambenedettesi.”

Trasparenza, dunque, queste le richieste. Non viene messa in discussione la necessità dei lavori. “Chiariamolo, non siamo contrari alla demolizione di un’opera pericolante, ma pretendiamo che, qualora le relative opere non seguano il normale percorso, tanta improvvisa premura sia effettivamente giustificata da obiettive ragioni di pericolo per la pubblica incolumità, che rendano improcrastinabile la demolizione e sgomberino il campo da ogni dubbio sulla legittimità delle procedure di urgenza adottate.
Vogliamo infine che tale demolizione costituisca solo il primo step di un percorso progettuale già delineato e condiviso dai cittadini, che l’Amministrazione deve impegnarsi a realizzare…quando potrà. Chiediamo troppo?”