PORTO SAN GIORGIO – La Squadra Mobile della Questura di Fermo, unitamente a personale di quella di Perugia, ha eseguito il 19 novembre un’ ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino umbro di circa 20 anni con a suo carico diversi pregiudizi di polizia.

Il giovane, dopo una breve ma intensiva attività di indagine svolta dalla mobile fermana, è stato riconosciuto come l’autore di un efferato episodio di sangue avvenuto nella notte del 22 agosto scorso a Porto San Giorgio davanti un noto ristorante della località rivierasca.

Quella notte un giovane di origine straniera era stato colpito a bruciapelo da un colpo di pistola esploso dall’arrestato probabilmente a scopo di rapina.

La vittima aveva dato un passaggio in macchina al suo feritore quando, all’improvviso, veniva in primo momento minacciata e poi costretta a fermarsi in via Annibal Caro. Subito dopo la vittima era stata colpita da un proiettile rimanendo ferita gravemente ad una gamba: trasportata nell’immediatezza prima presso il pronto soccorso di Fermo e, successivamente. al “Torrette” di Ancona era stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per la rimozione del proiettile.

Le indagini, sin da subito, si indirizzavano sull’arrestato che era solito frequentare nel periodo estivo il litorale fermano. Ulteriori riscontri, effettuati negli ultimi giorni, consentivano di chiudere definitivamente il cerchio e di acquisire prove decisive circa la responsabilità dell’accusato tanto da ottenere la misura della custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Fermo su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Durante le fasi dell’esecuzione della misura, dopo una accurata perquisizione effettuata nella casa dell’arrestato situata in una località della provincia perugina, gli inquirenti rinvenivano notevole materiale di indubbio interesse investigativo e un’arma da fuoco compatibile per calibro con quella del delitto sulla quale dovranno essere effettuati minuziosi accertamenti di polizia scientifica.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la casa circondariale “le Capanne” di Perugia a disposizione dell’Autorità giudiziaria fermana.