SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Facendomi portavoce non solo del mio gruppo di appartenenza, ma delle istanze e preoccupazioni di tanti cittadini e tifosi che hanno a cuore la storia della nostra città e il valore simbolico dello stadio Ballarin, esprimo la preoccupazione per la situazione di dissenso che si è venuta a creare sul delicato tema della sua demolizione e riqualificazione” a scrivere la nota stampa è Rosaria Falco, appena uscita dalla maggioranza per approdare al gruppo misto assieme a Bruno Gabrielli e Marco Curzi. E anche a nome dei due “compagni di viaggio” la consigliera parla del Ballarin. Non a caso chiamiamo il nuovo gruppo “FCG”, Falco, Curzi, Gabrielli.

“Siamo venuti a conoscenza della circostanza che il sig. Malavolta, Presidente dell’Associazione Carnevale sambenedettese, che si occupa di smontare le strutture che hanno ospitato i carri destinati al Carnevale, ha chiesto al Comune l’autorizzazione a posizionare le carcasse dei carri allegorici, inizialmente destinate ad essere temporaneamente “parcheggiate” nei pressi del Parco Eleonora di Porto D’Ascoli (soluzione poi rivelatasi inattuabile dal punto di vista pratico) all’interno del campo sportivo Ballarin. Una simile eventualità lungi dal costituire una soluzione al problema, ne rappresenterebbe un aggravamento, costituendo una vera e propria profanazione della memoria storica della Città di San Benedetto, trasformando il campo sportivo che fu in una discarica a cielo aperto a tempo indeterminato.”

“Oltretutto, trattandosi di una struttura tutelata per la sua valenza storica, per operare qualunque modifica di destinazione o uso, anche transitoria, occorrerebbe il parere della Soprintendenza.

Considerati poi i tempi burocratici occorrenti per l’attuazione di ogni decisione dell’Amministrazione, tale sistemazione, qualora autorizzata, sarebbe sine die, peggiorando lo stato di degrado e abbandono nel quale versa l’ingresso nord della Città.

Ricordiamo che al momento l’Amministrazione comunale ha espresso la sola intenzione di procedere alla demolizione della struttura, eccettuata la parte gravata da vincoli, ma con fondi il cui reperimento viene demandato alla alienazione di beni comunali, che notoriamente ha tempi ed esiti incerti. L’intenzione espressa sarebbe quella di effettuare la pulizia degli spazi interessati alla riqualificazione con la loro trasformazione in prato: soluzione sulla quale possiamo concordare alla sola condizione di avere sin da ora un’idea ben precisa, e condivisa con la città, di quel che si vorrebbe realizzare su quegli spazi man mano che si reperiranno i fondi necessari, nell’ottica della sbandierata partecipazione e condivisione con i cittadini.”

“Si ricorda che è già da tempo esistente un progetto addirittura votato da questi ultimi, denominato “L’età del verde”, progetto sostenuto dal nostro Sindaco in campagna elettorale ed in seguito apparentemente dimenticato.

Vorremmo dunque che la demolizione fosse il primo step di un’opera articolata e completa, e che esistesse quanto meno un progetto condiviso ed approvato che l’Amministrazione si dovrebbe impegnare ad attuare al reperimento dei fondi. Ci teniamo infine a chiedere che l’opera di demolizione programmata venga affidata, considerato il non trascurabile impegno economico necessario, sulla base di un regolare bando, a tutela dell’interesse ad una ottimale gestione dei soldi pubblici: occorre insomma che finalmente ci si impegni e ci si vincoli ad un progetto preciso e attuato con la massima trasparenza operativa, dando finalmente alla Città la certezza sulle future sorti dello Stadio Ballarin.”