SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un nuovo capitolo arricchisce la “saga” dei dehors. Col nuovo regolamento nel cassetto dell’amministrazione, reputato piuttosto penalizzante da parte dei bar e locali sambenedettesi, (specialmente quelli del centro) le associazioni di categoria bussano ancora in viale De Gasperi, dove stamattina Confesercenti e Confcommercio hanno avuto un nuovo incontro coi vertici politici della città.

“Abbiamo capito che molti dei contenuti del nuovo regolamento sono frutto di scelte politiche dell’amministrazione. Spesso si è detto che è la Soprintendenza a volere certi paletti ma sappiamo che da Ancona hanno chiesto solo lo stop alle chiusure complete laterali dei dehors nelle zone centrali della città” dice ai nostri microfoni Alessandro Marini, che da poche settimane è stato eletto responsabile Fiepet, branca di Confesercenti che si occupa principalmente dei pubblici esercizi.

Al tavolo le associazioni di categoria hanno chiesto di poter riaprire la partita su determinati punti “ma francamente dall’amministrazione abbiamo carpito pochi spiragli d’apertura” continua Marini nonostante, in ogni caso, lo stesso sindaco Piunti si sia fatto promotore di un incontro a tre, che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane, fra amministrazione, associazioni e Soprintendenza.

Ma quali sono questi punti su cui insiste l’amministrazione e che invece le categorie vorrebbero limare? Innanzitutto ci sono due punti, su cui lo stesso sindaco è parso inamovibile nel tempo per questioni di sicurezza, che riguardano i dehors sugli stalli dei parcheggi (sarà vietato) e il passaggio di 1,5 metri che dovrà essere garantito su ogni marciapiede. “E’ vero che alcuni dehors sono pericolosi per la sicurezza stradale ma bisognerebbe valutare caso per caso” ci dice sempre Marini che sulla questione marciapiedi è chiaro: “In alcune zone della città tutto quello spazio proprio non c’è, indipendentemente dai dehors”.

Fra le altre richieste delle associazioni ci sono la possibilità di rivedere i perimetri dei futuri gazebo con gli esercenti che chiedono di poter “traslare” almeno il 50% della superficie interna all’esterno (al momento le nuove regole prevedono un 40%) potendo contare su una metratura “forfettaria” di almeno 20 metri quadrati, poi ancora l’inserimento del colore nero nella gamma disponibile per arredi e strutture, la revisione della politica sulle pedane, l’aumento della profondità dei dehors e poi ancora un periodo di proroga di 4 anni (mentre l’amministrazione spinge per 18 mesi) e lo sconto sulla Tosap per chi dovrà demolire i suoi dehors.

“Rischiamo di licenziare gente e rischiamo di peggiorare il problema della movida perché alcuni locali diventeranno poco più che dei banconi in cui prendere da bere” ci dice invece il presidente di Confesercenti Sandro Assenti,che batte anche su questioni di turismo e di immagine. “Costringeremo il turista a dover pranzare all’interno dei locali mentre Viale Secondo Moretti diventerà la via degli ombrelloni”.