SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una storia durata quasi 20 anni e finita con un colpo di spugna. Rapido ma non indolore. Bruno Gabrielli lascia Forza Italia, partito di cui aveva la tessera addirittura dal 1999. Una vita intera non solo politicamente parlando.

Con gli azzurri anche cariche da assessore in Viale De Gasperi e in Provincia e un’avventura da candidato sindaco nel 2011 contro Giovanni Gaspari. La storia fra Bruno Gabrielli e Forza Italia finisce. E non senza stoccate. “Ho dato e ricevuto molto dal partito che però non è più un partito da molto tempo” ha avuto modo di dire Gabrielli stamattina mentre abbandonava la nave per passare al “trireme” che da oggi in poi formerà assieme a Rosaria Falco e Marco Curzi.

Un tradimento annunciato però quello di Gabrielli, sul quale non può non pesare la pugnalata ricevuta nella primavera del 2017 quando la maggioranza lo sfiduciò e “defenestrò” dalla sua carica di Presidente del Consiglio. In quel momento il gruppo di Forza Italia si spaccò in due: Gabrielli e Pignotti da una parte, Mariadele Girolami e Stefano Muzi dall’altra. Per quasi un anno il clima nel gruppo azzurro è stato da Parenti Serpenti. Fino alla ricucitura di qualche mese fa che ha riportato in maggioranza Valerio Pignotti. Ma non Gabrielli.

Ai nostri microfoni oggi proprio il capogruppo Pignotti commenta quanto accaduto con il suo “ex”, ormai, compagno di partito. A livello umano posso capire la scelta di Gabrielli. Io gli sono stato vicino da subito dopo la sfiducia” ricorda il giovane azzurro “ma quello che ho fatto l’ho fatto per difendere il partito non per schieramenti personali. Forza Italia doveva essere restaurata in quel momento” spiega. Poi, però, arriva la stoccata: “Secondo me Gabrielli sbaglia a mettersi in mano a Marco Curzi che ha appoggiato la sua sfiducia e che secondo me lavorava per diventare presidente del consiglio al suo posto” attacca Pignotti. “Non dimentichiamo che per qualche tempo Curzi è stato vicino al centrodestra”.