SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nella notte fra il 31 ottobre e il 1° novembre è arrivato l’ok della Camera al “decreto Genova”. Il testo del decreto legge, che adesso deve passare al Senato per la seconda lettura, contiene una serie di disposizioni, sia per il ponte Morandi, sia per altre emergenze del territorio nazionale, comprese le aree colpite dal sisma del 2016 e da quello di Ischia del 2017.

Nella notte di Halloween passa anche un emendamento particolare che porta la prima firma di Andrea Colletti, deputato del Movimento 5 Stelle. Della modificazione al testo se ne è occupato in queste ore il consigliere regionale grillino Peppe Giorgini che esulta visto che la misura appena passata alla Camera consentirebbe di derogare alle norme nazionali sugli ospedali (il cd Decreto Balduzzi), non solo nelle aree terremotate ma anche in quelle che si trovano fino a 30 chilometri dai crateri. “L’ospedale di Ascoli e quello di San Benedetto per ora sono salvi e quindi non si toccano! Rientrano nella distanza dei 30 km anche quello di Civitanova Marche e di Amandola. Tutti”. Così scrive Giorgini in un post su facebook (VE LO RIPORTIAMO QUI SOTTO INTEGRALMENTE ASSIEME AL TESTO DELL’EMENDAMENTO).

MA COSA PREVEDE L’EMENDAMENTO A FIRMA DI COLLETTI? La modificazione aggiunta dal deputato dei 5 Stelle va a toccare l’articolo 17-bis del D.l. n° 8 del 2017 «Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017». Quell’articolo conteneva delle deroghe (triennali a partire dall’aprile 2017) all’applicazione del Balduzzi (e del decreto della Lorenzin del 2015 che lo rendeva operativo) per quegli ospedali all’interno dei crateri sismici di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, individuati dagli allegati a un altro decreto: quello n° 189 del 2016. (CLICCA QUI). 

Con la recente modificazione la deroga triennale si applica non solo agli ospedali dentro ai crateri, ma anche a quelli che si trovano entro un raggio di 30 km dagli stessi. Con questa lettura praticamente tutto il Piceno sarebbe interessato.

POSSIBILI CONSEGUENZE. Nella pratica potrebbe succedere che, fino all’aprile del 2020 (scadenza della deroga di trentasei mesi), la Regione potrebbe trovarsi con le mani legate dall’impossibilità di applicare il Balduzzi a questo territorio. Da capire le conseguenze sui piani di Ceriscioli. A una prima lettura dello scenario sembrerebbe difficile, se le cose stanno così, poter arrivare a un bando per il nuovo ospedale del Piceno entro il 2019 (come vorrebbe il Governatore) visto che la deroga scadrebbe a ridosso delle elezioni regionali del 2020 e quindi proprio alla fine del mandato del presidente. In ogni caso la situazione è ancora piuttosto fluida visto che da una parte il testo deve ancora passare per il Senato, e dall’altra non è ancora chiaro (lo ha sottolineato in aula anche un deputato di LeU, Nico Stumpo) come verranno calcolati i 30 km, se in linea d’aria o stradale. Particolare che potrebbe aprire delle controversie.