GIULIANOVA – In chiusura del centenario, il Commissario dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon di Teramo Walter De Berardinis e l’amministrazione della Città di Giulianova, hanno ottenuto l’uso del logo ufficiale italiano del Centenario (già concesso nel 2015) e la collaborazione fattiva dell’Archivio di Stato di Teramo diretto dalla dottoressa Carmela Di Giovannantonio per la parte storica. Quest’anno, l’I.N.G.O.R.T.P. di Teramo, grazie a contatti con collezionisti londinesi, ha esposto da sabato scorso e fino al termine delle manifestazioni, la bandiera e lo striscione del centenario della Grande Guerra dei popoli anglosassoni con il simbolo dei papaveri e della scritta in inglese “Lest We Forget” – Per Non Dimenticare.
La possibilità di esporre i loghi ufficiali di un paese alleato è stato grazie alla sensibilità della proprietà dell’immobile situato a ridosso del Belvedere della città di proprietà della famiglia Montebello; Quest’ultimi persero un figlio nella prima guerra: il 20enne Acton Morin Montebello, figlio di Antonio e Rosa Pomante, telegrafista del 3° Reggimento Genio, classe 1899, partito il 15 gennaio 1918 contraendo sul campo una malattia che lo porterà alla morte il 1 maggio 1919 a Giulianova.
L’idea del papavero nacque nel 1915 con la poesia “In Flanders Fields’”- (nei campi delle Fiandre) del tenente colonello medico canadese John McCrae, in onore di un suo commilitone morto. Successivamente i papaveri finti vennero usati per raccogliere soldi per i veterani, successivamente la National American Legion e la Royal British Legion, iniziarono a usarlo come simbolo ufficiale.
La scelta di usare simboli e ricordi di un’altra nazione non è casuale. Infatti, grazie alla collaborazione tra De Berardinis e il ricercatore sui caduti italiani con la divisa USA, Luca Angeli di Pavia, Giulianova può annoverare nel suo Pantheon in ricordo dei caduti della Grande Guerra ben tre giuliesi morti con la divisa americana sul suo francese. Spicca su tutti Antonio Del Sordo (il corpo negli anni ’20 rientro in Italia), nato a Canzano 9 aprile 1892 ma residente a Giulianova lido con i genitori, Luigi e Natalina Iampieri. Dopo la morte del padre, parte alla volta degli USA e successivamente viene arruolato con l’esercito americano. Morirà l’11 ottobre 1918 con la Compagnia B del 315° fanteria USA sulla direttrice Malancourt-Montfaucon-Nantillois-Bois in Francia.
Oggi il suo corpo riposa nella parte vecchia del Cimitero Comunale. Situazione identica, ma rocambolesca, per Flaviano Di Donato, nato a Giulianova 13 aprile 1892, da Domenico e Anna Ottavianelli, partito per far fortuna negli USA, trova impiego nel municipio di New York, arruolato nel 58° Fanteria , compagnia “I”; morirà il 7 ottobre 1918 a Bois Fays colpito al volto da una mitragliatrice. Il suo corpo nel 1922 tornò avvolto dalla bandiera americana e sepolto nei pressi del cimitero vecchio nella zona del viale nord; durante i bombardamenti su Giulianova della 2° G.M. una bomba degli angloamericani colpì la sua tomba distruggendola. Oggi rimangono impresse in una lapide fatta sistemare dagli eredi, la sua foto e del fratello Biagio, anche lui morto sul fronte italiano.
L’ultimo soldato ritrovato recentemente è stato Domenico Faiazza, nato a Giulianova il 15 gennaio 1893, nato in Via Provinciale per Teramo da Flaviano e Angela Tamarindo, partito per raggiungere lo stato dello Ohio, verrà arruolato con la divisa americana per poi morire l’8 ottobre 1918 a nord di Exermont in Francia con la compagnia M della 1 divisione.
E’ sepolto a Romagne Sous Montfaucon nel più grande cimitero militare americano in Europa sotto il nome di Domenick Faiazzi. I tre giuliesi morti in Francia oggi sono ricordati nell’Albo d’Oro degli USA; solo Flaviano Di Donato è stato ricordato sull’Albo d’Oro italiano.
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