SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nella mattinata del 27 ottobre la Gazzetta dello Sport ha dedicato un articolo all’allenatore più carismatico e conosciuto.

Parliamo di Carlo Mazzone, detto “Carletto”, originario di Roma ma da anni residente ad Ascoli con tutta la famiglia e in estate ospite fisso a San Benedetto.

Lo storico allenatore, oggi 81enne, è stato protagonista in molte piazze: da Ascoli, dove la carriera iniziò, a Roma, Lecce, Bologna, Perugia e Brescia giusto per citare alcune squadre.

Ha allenato campioni come Francesco Totti, Roberto Baggio e Pep Guardiola. L’attuale allenatore del Manchester City chiamò Carletto nel 2009, all’epoca mister del Barcellona, al telefono per invitarlo alla finale di Champions League contro il Manchester United, poi vinta per 2 a 0. “Pensavo fosse uno scherzo di qualche amico mio di Ascoli” raccontò spesso Mazzone, felice per il pensiero fatto dal suo ex allievo.

Nell’articolo della Gazzetta viene appunto ripercorsa la sua carriera e la sua vita attuale tra capoluogo e Riviera insieme alla famiglia. Nel pezzo viene menzionato anche la folle corsa al “Rigamonti” di Brescia sotto la curva dei tifosi dell’Atalanta in occasione del pareggio raggiunto all’ultimo minuto (3 a 3 il risultato finale) e dopo essere stato insultato per tutto il match.

Un gesto che comportò cinque giornate di squalifica, una citazione storica (“Non ero io ma il mio fratello gemello”) ma poi giunsero anche le scuse da parte del mister romano.

Scuse accettate e ricambiate dai tifosi dell’Atalanta, a quanto riportato dal nipote Alessio alla Gazzetta con un aneddoto accaduto in Riviera: “Poco tempo fa a San Benedetto tre tifosi della Dea hanno avvicinato mio nonno per scusarsi e fargli i complimenti”.

Alessio poi spende parole dolci per il nonno: “Quando noi nipoti eravamo bambini era piuttosto severo ma poi con gli anni si è addolcito. E’ proprio un grande uomo”.