SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ un Franco Fedeli senza peli sulla lingua quello che commenta gli ultimi, assurdi, sviluppi attorno al mondo del calcio. Con la decisione del Tar del Lazio (a cui seguirà un urgente consiglio federale) si rischia una situazione senza precedenti con squadre che potrebbero ritrovarsi a giocare il campionato di C e quello di B nella stessa stagione. Il caso proprio della Ternana, la squadra che la Samb avrebbe dovuto affrontare questa domenica. E invece no, la trasferta è saltata e la situazione ha subito l’ennesimo surreale colpo di scena dopo un’estate già di per sé complicata.

Le parole del presidente

Che ne pensa di questa situazione scaturita dalla decisione del Tar presidente?

“Che devo dire è un casino totale, il calcio sta facendo una brutta fine perché gestito da persone incompetenti. Non si può ricominciare e ripartire dopo che si sono giocate già dieci giornate, è assurdo.”

Lei ha anche mandato una lettera ai suoi colleghi presidenti qualche tempo fa, una missiva in cui si lamentava anche di queste dinamiche se non erro…

“Per i vertici del calcio noi società siamo dei burattini da manovrare come vogliono, soldatini che devono sempre rispettare gli ordini. Ho provato a mandare questa lettera ai miei colleghi ma in pochi hanno risposto, finché non ci organizziamo fra noi sarà sempre così”.

Non ha risposto nessuno?

“Hanno risposto in 3 o 4 ma sembra che non interessi nulla a nessuno, evidentemente le cose stanno bene così per loro. Però intanto ci sono squadre in difficoltà economica nel girone A da quel che so. Inoltre la Covisoc sta iniziando a fare i controlli e forse assisteremo anche quest’anno alle penalizzazioni in classifica. Non è certo una bella storia. Se partiamo già a adesso figuriamoci a gennaio che succederà”.

Ci troviamo in una situazione che ormai sfiora il ridicolo a mio avviso…

“Questo calcio non conosce serietà sto pensando sempre più che non è per me questo mondo. Noi andiamo in trasferta ogni domenica, ci prendiamo l’acqua fino alla testa come a Fano e loro stanno in poltrona a prendere decisioni che gravano sulle nostre spalle”.