Prove di dialogo subito terminate. O forse mai iniziate. Nella sinistra sambenedettese, o sinistra-centro o centrosinistra, non si capisce se i tempi non siano maturi o se mai lo saranno. Fatto sta che l’incontro organizzato dall’associazione “Rinnovamento e Progresso” ha subito mostrato fenditure mai suturate: ad esempio Rifondazione Comunista ci tiene a far sapere di non essere interessata ad accordicchi di quel che si chiamerebbe in maniera dispregiativa ceto politico, ma piuttosto a contribuire ad una “forte opposizione sociale” in città rispetto alla giunta Piunti.

Ça va sans dire.

Se si esclude l’inafferrabile Giorgio De Vecchis, a capo di una lista civica ma con il limite di essere un cane sciolto con un esercito alle spalle poco numeroso, di recente l’opposizione si è fatta sentire eccome (da se stessa intendiamo, non in città). Ricordiamo un surreale tentativo di polemica del Partito Democratico sul pesce pugliese servito (sembra su richiesta dei clienti) da un ristoratore locale che è casualmente anche assessore.

Chissà se gli esponenti del Pd locale, tra i più strenui sostenitori del globalismo anche culinario come dimostrano i meme social sui consumi di kebab, cous cous o sushi, si cibino esclusivamente non solo di pesce ma anche di frutta e carne rigorosamente Made in Piceno, stando attenti ad acquistare persino un peperoncino a Martinsicuro o uno spaghettino a Campofilone…

Insomma, servirebbe qualcosa di più e di meglio per pungolare l’Amministrazione Piunti e lavorare quindi per migliorare San Benedetto. Qualche pesante ri-studio urbanistico, fantasmagoriche mega variantone, entusiasmanti ripensamenti della mobilità, persino le care e vecchie razionalizzazioni dei dipendenti comunali a cui fummo avvezzi e che facevano tanto ammuina, chi andava dal primo al quarto piano, chi viceversa, per non cambiare niente. Un Ballarin, una Caserma Guelfa, un lungomare, una Scuola Curzi, una centralina del rilevamento inquinanti, un consigliere degli stranieri, un sindaco che ha tempo per Palazzo San Filippo. Almeno vernecchie tipo i “fusi orari” di talune note stampa. Niente.

Dite qualcosa, anche se non di sinistra, basta che dite qualcosa. Ma non lasciateci soli, noi cronisti, con la vostra piccola muccigna, già nemmeno d’accordo su come spartirla.