SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel pomeriggio del 24 ottobre il Tribunale di Ascoli ha assolto con formula piena l’ex patron della Samb Sergio Spina, il maresciallo Alberto Camposeo della Guardia di Finanza, l’ingegner Ennio Sanguigni dall’accusa di corruzione (i primi due) e per falso e riciclaggio (per il terzo). La sentenza è di primo grado. “Il fatto non sussiste” è la motivazione dell’assoluzione

Nel 2015 ai tre furono contestati i reati di cui sopra nell’ambito della vendita di un terreno di 200 mq circa (vendita risalente al 2007) appartenente all’ex patron rossoblù e sito a Cupra, nei pressi dello chalet Gabry. Il militare avrebbe fornito informazioni riservate all’ex presidente della Samb invece di effettuare il pagamento (circa 10 mila euro) secondo l’accusa. Quella somma sarebbe stata utilizzata, invece, sotto forma di “donazione”. L’ingegner Sanguigni avrebbe eseguito, a tal proposito, una perizia contraffatta per la compravendita. Cosa smentita dai fatti in quanto la perizia è stata eseguita a regola d’arte come riconosciuto unanimamente dai giudici e quindi dalla sentenza. Quindi Sanguigni è totalmente estraneo ai fatti. Appare come una replica del caso Enzo Tortora.

L’avvocato di Spina, Francesco Voltattorni, annuncia che verrà sporta querela, e a tal proposito sarebbero stati già trasmessi gli atti, a due persone per diffamazione e falsa testimonianza (un Maggiore delle Fiamme Gialle e un intermediario della vendita del contestato terreno).

LA VICENDA DI SPINA: L’ARRESTO

Arrestato Sergio Spina per corruzione

IL TERRENO AL CENTRO DEL CASO GIUDIZIARIO

Vicenda Spina, ecco il terreno contestato dagli inquirenti. FOTO