di Alessandro Maria Bollettini

FIRENZE – Negli ultimi giorni si è svolta a Firenze la nona “Leopolda”, convegno politico ideato e lanciato nel 2010 da Matteo Renzi giunto ormai alla nona edizione. Tra i vari ospiti giunti all’ex stazione omonima, è spiccato il nome di Roberto Burioni, pesarese di nascita e attualmente Professore ordinario dell’Università Vita Salute San Raffaele di Milano, una delle più prestigiose a livello internazionale.

Tema trattato è stato ovviamente quello dei vaccini, dei quali il Professore marchigiano  è uno dei massimi esperti, e che ha inaspettatamente avuto un ruolo di primo piano all’interno del dibattito politico degli ultimi mesi. A margine del suo intervento, incentrato soprattutto sulla fondamentalità dello studio e della ricerca e sulla obiettività della scienza, “che si mette sempre in discussione, e spesso si corregge, ma sempre per mano di scienziati e non di tuttologi e giornalisti delle Iene”, è emerso un aneddoto riguardante la Regione Marche e nello specifico la sua Sanità.

Matteo Renzi, Senatore del Partito Democratico, ha infatti voluto sottolineare come la posizione del suo partito sia chiara e definita in merito ad un tema così apparentemente scontato eppure così centrale nella scena politica italiana, soprattutto per via della spinta delle due forze attualmente al Governo, Movimento 5 Stelle e Lega; una posizione talmente decisa da far prendere le distanze pubblicamente dall’operato del Governatore marchigiano Luca Ceriscioli, esponente del suo stesso partito, eletto nelle Marche nel 2015.

Tutto è partito da un racconto del Prof. Burioni: “Lavoro da anni a Milano ma sono marchigiano e l’anno scorso era stato organizzato nelle Marche un festival nel quale a parlare di vaccini è stato un medico radiato dall’Ordine dei Medici. Dal mio punto di vista è come far parlare ad un convegno che tratta di violenza sulle donne un uomo condannato per violenza sulle donne. Nel programma di questo evento c’era purtroppo lo stemma della Regione Marche, tant’è che era presente alla manifestazione un consigliere regionale di nome Federico Talè, che ha difeso apertamente la libertà di parola di questo tale. Questo non è ammissibile perché non ci può essere libertà di dire che un uomo con un colore della pelle diverso è meno intelligente ad esempio, visto che è scientificamente provato che non c’è alcun nesso tra i due aspetti. Non ritengo che si sia liberi di farlo, perché come diceva un grande anti-fascista ‘se piove e il fascista dice che sta piovendo, il fascista ha ragione’. Due più due fa quattro e basta, non si può essere liberi di dire il contrario, la democrazìa non è questa.”

Secondo il racconto del Professore, da noi successivamente verificato, durante la settimana appena trascorsa il Presidente Luca Ceriscioli ha nominato consigliere regionale con delega alla Sanità proprio il geometra Federico Talè, che è subentrato al dimissionario Fabrizio Volpini, consigliere che si era invece opposto all’evento raccontato ieri da Burioni alla Leopolda 2018 e che si era dimesso dall’incarico lo scorso 4 ottobre.

L’ex leader del PD Matteo Renzi ha così commentato: “Noi prendiamo le distanze da questa scelta, credo che sia un fatto intellettualmente onesto quello di dire che critichiamo quando gli errori li fanno i grillini e i leghisti, ma anche e soprattutto quando li fanno quelli di casa nostra. Ringrazio Burioni per il suo insistere a combattere su questo tema oltre ogni colore politico.”

Non è tardata ad arrivare, i ogni caso, la replica del Governatore marchigiano che ha ricordato come le Marche siano state una delle prime regioni a dotarsi di una legge sull’obbligo vaccinale “ancora prima del decreto Lorenzin” e allontanando le ombre dei No-Vax da Talè (“che sia un anti vaccinista è una notizia tutta da verificare” ha detto Ceriscioli).