GROTTAMMARE – La spinta che ha portato il Movimento a proporre la mozione è il basso tasso di occupazione femminile e il basso tasso di natalità. Essa sarà discussa venerdì 19 alle ore 18 in Consiglio Comunale.

“Questo comporta spesso il dover scegliere tra avere un lavoro  (a volte, anzi quasi sempre a tempo determinato) o avere dei figli – afferma la consigliera del Movimento 5 Stelle grottammarese Alessandra Manigrasso -. Sicuramente i pochi asili  nido presenti sul territorio nazionale non hanno dato risposte alle donne che volevano conciliare la maternità con un occupazione”.

“Oggi non si mette più in discussione l’esistenza e l’importanza del nido – continua la Manigrasso – piuttosto, la discussione si concentra sul perché queste strutture non siano state sufficientemente realizzate, come era nelle previsioni della stessa legge di attuazione dei nidi e nelle richieste ed esigenze avanzate dalle famiglie. Un Paese che non abbia sufficienti asili nido pubblici è un Paese destinato ad essere o a crescita zero – o quasi – o ad essere povero. In Italia, conciliare famiglia e lavoro è più difficile e costoso che in altri paesi, le famiglie italiane sono le più sole e meno aiutate d’Europa (fanalino di coda con la Spagna). Gli aiuti e la protezione sociale verso i singoli viene tradizionalmente fornita molto meno dallo Stato e molto più invece dalla solidarietà familiare e parentale. L’obiettivo, quindi, non è mandare tutti i bambini all’asilo nido ma mettere tutte le famiglie nelle condizioni di avere per i figli piccoli il tipo di cura che i genitori ritengono più appropriate”.
Di seguito illustriamo la mozione per esteso.

Oggetto:  mozione per deliberare la riduzione del 50% della retta  del “Centro d’Infanzia Convenzionato” per il secondo figlio iscritto all’asilo nido.

Considerato che

– Considerato che con delibera di giunta comunale n° 45 dello 01/03/2018, Servizi pubblici a domanda individuale e servizi diversi  approvazione tariffe e/o contribuzioni per l’anno 2018 al punto 6 della delibera veniva confermata la riduzione del solo 10% per la retta per il secondo figlio.

Preso atto che

– nel calcolo della tariffa è nella graduatoria delle iscrizioni non viene preso in esame e in considerazione il reddito familiare certificato da ISEE

Impegna

L’amministrazione comunale ad applicare la riduzione della retta per il secondo figlio del 50% (così come già avviene in alcuni comuni limitrofi) e ad impegnarsi a deliberare la retta mensile calcolata sulla base ISEE (indicatore situazione economica equivalente) del nucleo familiare.

Tenuto conto che

Questa deliberazione rientra nell’attenzione, sensibilità e promozione di politiche capaci di consentire alle donne di conciliare i tempi della famiglia con i tempi del lavoro, anche attraverso servizi e sostegni reddituali adeguati.