SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sulla revoca dell’affidamento della gestione delle macerie a PicenAmbiente (CLICCA QUI) da parte della Regione abbiamo appena sentito la presidente della ditta Catia Talamonti. Ecco quello che le abbiamo chiesto.

Buona sera presidente Talamonti, vorremmo sapere la sua opinione sul decreto della Regione che vi revoca la gestione delle macerie. Lo impugnerete?

“Noi stiamo valutando in questo momento, vorremmo prima vedere il decreto che ancora l’Ad (Leonardo Collina n.d.r.) non è riuscito a reperire. Per noi questa decisione è arrivata in maniera sorprendente”.

Il decreto è pubblico, noi l’abbiamo anche pubblicato in queste ore. Parlando ancora della revoca: noi l’avevamo sentita qualche giorno fa e ci parlò di una corrispondenza in corso. Come mai si è subito arrivati alla rescissione?

“Ad agosto la Regione ci contestava alcune inadempienze a cui abbiamo fatto riscontro con una fitta documentazione in cui dimostravamo la corretta gestione di tutte le fasi e avevamo addirittura chiesto di essere sentiti in audizione (lei e l’Ad Collina) ma nessuno ci ha chiamati e adesso è arrivata questa comunicazione di risoluzione”.

Mi pare che l’abbiate presa come un fulmine a ciel sereno…

“Sì, assolutamente perché noi abbiamo ribadito in tutte le salse la corretta gestione del lavoro. In questi mesi abbiamo ricevuto tantissimi controlli da altrettante autorità: Nas, Carabinieri e tanti altri. Nessuno ha mai rilevato nulla.”

La Regione vi chiede alche la riconsegna delle chiavi dei siti di deposito temporaneo di Monteprandone e Arquata, locali su cui l’azienda ci pare di ricordare che ha anche investito per la messa a norma.

“Sì abbiamo fatto questa operazione e soprattutto abbiamo del personale che abbiamo incontrato questa mattina e a cui abbiamo comunicato che dobbiamo interrompere in maniera traumatica il rapporto lavoro.”

Di quanti lavoratori si tratta?

“Noi abbiamo 25 persone assunte a tempo determinato solo per la gestione delle macerie. In ogni caso sarebbero state assunte fino a dicembre perché il contratto sarebbe scaduto in quella data. Intanto voglio ribadire che abbiamo sempre agito nel pieno rispetto delle norme e nella massima disponibilità oltre che nella soddisfazione perché è stato fatto un lavoro enorme da parte dei nostri operai. L’impugnativa del decreto è un’opzione al momento”.