SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Sono molto preoccupata, L’ospedale San Benedetto da qualche anno viene depauperato. Ero giovane e negli anni ’90 sentivo discorsi su investimenti e cose da fare ma nel tempo nessuno ha fatto niente, i direttori generali non hanno investito. Un ospedale è come una casa: se non ci investi vai incontro a un inevitabile disfacimento”

E’ un ritratto drammatico, ma non certo sorprendente, quello che fa dell’ospedale di San Benedetto la dottoressa Fiorella De Angelis che lavora in Pediatria ma che è anche il presidente dell’Ordine dei Medici provinciale. Invitata a relazionare i componenti della Commissione Sanità del consiglio di San Benedetto, davanti a Gianni Balloni, il sindaco Piunti, Giorgio De Vecchis e gli altri, la dottoressa scatta una fotografia storica desolante del nostro Madonna del Soccorso.

La situazione sarebbe degenerata coi cosiddetti “tagli lineari” (razionalizzazione della spesa pubblica senza badare alle conseguenze nell’erogazione dei servizi, in parole povere)  che negli ultimi anni hanno prepotentemente toccato la Sanità in tutto lo stivale. “Il problema è che a San Benedetto eravamo già poveri e quando sono arrivati i tagli abbiamo sofferto più di tutti. Perché eravamo all’osso”.

Un esempio calzante la dottoressa lo fa col “suo” reparto: Pediatria. “Nel 2011 furono dimezzati i costi del reparto sambenedettese e tolti numerosi posti letto oltre alla patologia neonatale, si voleva andare verso la chiusura. Non è successo solo perché i flussi di nascite sono andati verso Ancona e non verso Ascoli”. In parole povere potrebbe esserci stato un piano per portare alla chiusura il punto nascite di San Benedetto, sventato dal fatto che a San Benedetto sono continuati a nascere bambini. Da lì fu rimessa anche la patologia neonatale (la cd “Neonatologia”). “Ma solo perché erano costretti” afferma la dottoressa “visto che è illegale tenere un punto nascite senza la Neonatologia”.

La discussione con i consiglieri sambenedettesi tocca a malapena il tema caldo degli ultimi mesi, l’Ospedale Unico. “Non ci interessa più di tanto in questo momento” afferma la De Angelis “ci interessa il presente perché ci era stato promesso che mentre si parlava di una nuova struttura non ci sarebbero stati tagli, e anzi che sarebbero stati fatti investimenti. E invece ad ora sono tutte promesse non mantenute”. Tanti dei suoi colleghi però si dicono favorevoli a una nuova e unica struttura nel Piceno: “Sì, perché sono stufi di andare avanti indietro con l’ambulanza, sono stufi di non avere posti letto e personale adeguato. Tutti noi vogliamo un ospedale che dia risposte”.