SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  La Samb perde, i giocatori della Samb non parlano. Non è la prima volta che ci troviamo a constatare che la società rossoblu, quando le cose vanno male, tende a preservare dalle domande della stampa i suoi calciatori. Spesso si manda in avanscoperta il mister.

Iniziamo con questa premessa perché è la situazione che noi addetti ai lavori ci siamo ritrovati di fronte anche a Ravenna, dove si è consumata la terza sconfitta stagionale della Samb, spiegata in parte da Giorgio Roselli con un problema psicologico che affliggerebbe i suoi. “Nel primo tempo ci siamo rintanati dietro, un chiaro sintomo di paura. I ragazzi hanno terrore” ha ammesso chiaramente l’allenatore. Siamo sicuri, però, che questo problema si affronti “proteggendo” in questo modo i calciatori? Privandoli della possibilità di spiegare le loro ragioni e di dare le loro risposte alla stampa e quindi, di rimando, al popolo del tifo rossoblu che in questo momento di domande se ne sta facendo tante?

A nostro avviso no. Perché una crescita psicologica di un calciatore che ha l’obbligo di provare a fare bene in una piazza calda e esigente come San Benedetto passa anche dal prendersi pubblicamente, non solo gli allori, ma anche le responsabilità. Cosa si teme? Che i calciatori vengano messi alla berlina? Che parlino a sproposito?

Se il problema di questo momento della Samb è che una parte consistente dei suoi calciatori teme terribilmente le pressioni della piazza, il problema non si risolve nascondendoli alla stessa. Lo ripetiamo. Noi organi di stampa, per quanto criticati o criticabili, siamo un ponte con quello che fa davvero di San Benedetto tanto un posto difficile per chi gioca a pallone con paura, quanto un posto esaltante per chi lo fa con coraggio: i suoi tifosi. Non permettere ai calciatori di parlare con noi, e quindi indirettamente con loro, non fa altro che alimentare le paure, le incomprensioni, le ombre che con tanta difficoltà l’ambiente rossoblu sta cercando di scacciare.

Nota – Questa mattina alle ore 10 abbiamo contattato il direttore sportivo Francesco Lamazza il quale ci ha detto che dopo una riunione tra gli addetti ai lavori è stato deciso il silenzio stampa per cui nessuno potrà più parlare fino a nuova decisione. Nuova decisione che è arrivata poco dopo quando il presidente Fedeli, appresa la decisione, ha ordinato immediatamente che giocatori e dirigenti invece parlino con gli organi di informazione. Avremo modo di tastare il polso della situazione in merito al momento Samb con Francesco Lamazza già questa sera, in occasione della nostra trasmissione in diretta video “Scienziati nel pallone”.

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