
Di Annalisa Coccia
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Quasi di casa oramai a San Benedetto il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini, spesso in città per incontri politici. E spesso proprio alla “Casa del Pescatore”, cuore antico della sambenedettesità e di quel lavoro marittimo che un tempo era anche la base del consenso dei partiti di sinistra.
“Questo sarà un incontro informale – ha così aperto la serata Margherita Sorge, Presidente dell’unione comunale Pd – Ciò che vogliamo è annullare la distanza tra i cittadini e i vertici del partito, per ripartire insieme con entusiasmo e passione”.
Prosegue Edward Rino Alfonsi, segretario dell’unione comunale Pd: “Noi, come Pd di San Benedetto, vogliamo ricominciare a parlare tra noi e di noi. C’è bisogno di confronto”.
Della stessa idea il vicesegretario provinciale Pd, Simone Splendiani, che vede in questo incontro “un’opportunità per superare la crisi profonda che il partito sta attraversando e un’occasione per ricostruire una comunità dalla base”.
La necessità di ricostituire l’unità del Partito Democratico e l’urgenza di indire un congresso per l’elezione del nuovo segretario sono state le principali questioni sollevate dai partecipanti ad Orfini.
“O facciamo unità o facciamo il congresso, le due idee non collimano – ha risposto Orfini – Fare il congresso vuol dire fare “a mazzate” tra di noi e a rimuginare sul passato, anziché progettare il futuro. In vista delle elezioni Europee, è necessario unirci per combattere insieme. Mentre noi ci facciamo la guerra, Salvini e Di Maio pensano a riunire i sovranisti per far crollare l’Europa. Allora, a chi dice che dobbiamo fermare Renzi, io rispondo che l’unica minaccia da estirpare è la politica razzista della destra”.
Il senatore Francesco Verducci, dal canto suo, ha posto l’accento sull’urgenza di risollevare il partito includendo il più possibile la base, proprio come avvenuto in occasione di questo incontro. A questo proposito, afferma: “E’ stato bello che si siano sollevate tante voci perché è questo lo spirito e il senso più autentico del nostro partito. La partecipazione è da sempre il nostro tratto identitario”.
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“O facciamo unità o facciamo il congresso, le due idee non collimano – ha risposto Orfini – Fare il congresso vuol dire fare “a mazzate” tra di noi “…interessante la concezione di democrazia del presidente piddino! Quindi la sua proposta è , facciamo finta che non è successo niente non facciamoci troppe domande tipo chi ha sbagliato e su cosa perche rischiamo di discutere, ma tutti uniti (?)contro gli avversari. Bravi, bravi, continuate cosi, ottusi verso il precipizio, vostro e di questa povera Italia da voi spolpata anche nell’intelletto :(
Ancora con il razzismo ??? Ma quante elezioni volete ancora perdere ???
E sbrigatevi a caricare/rottamare Renzi!!
“Margherita Sorge ironizza sui social: “Che folla al convegno dei 5 Stelle”
L’incontro con Orfini invece un successone, la folla arrivava fino a fuori.
Ironia per ironia